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Ilva, Tamburi, bonifiche e lavoro: tra smemorati e buffoni di corte

Eppure, negli ultimi due anni, chi scrive e inchiostroverde.it non hanno mancato una sola volta di rendere noti i lavori e le decisioni assunte dalla Cabina di Regia per le bonifiche quando si riuniva. E questa informazione capillare l’abbiamo portata avanti anche quando la Cabina non si riuniva ma proseguiva nei suoi lavori. Il tutto per colmare un vuoto, diventato negli anni una voragine, d’informazione. Compito che spettava agli enti coinvolti. Quante volte abbiamo rimproverato alla Cabina di regia di non rendere note le decisioni prese volta per volta? Quante volte abbiamo denunciato la mancata apertura nei confronti della città? Quasi stucchevole, per non dire inutile, rivolgere lo stesso rimprovero al Comune e quindi alla politica, che si è sempre ben guardata dallo svolgere quel ruolo essenziale di collante tra le istituzioni e la cittadinanza che le spetta di dovere.

Epperò, qui subentra anche altro. Ovvero il fatto che questa città continua ad essere colpevolmente distratta, spesso assente e ignavia verso ciò che le dovrebbe riguardare più da vicino. Non si può infatti arrivare il giorno della presentazione dei lavori di un sottoprogetto di bonifica, e sbraitare contro dei tecnici giovani e preparati del Comune rimproverando loro la mancata copertura dei parchi minerali. Non si può essere dirigenti scolastici e non sapere che la propria scuola non è interessata dal progetto in questione, visto che appartiene ad un altro sottoprogetto. Non si può parlare di inquinamento e confondere sostanze e inquinanti come se fossero cibi da mangiare. O protestare senza conoscere le varie fasi attraverso cui si è passati prima di arrivare all’inizio dei lavori. E potremmo fare altri svariati esempi.

Così come, e questo riguarda parte del mondo della stampa locale, fare domande ai tecnici del Comune per chiedere informazioni che si conoscono da ben due anni. Come ad esempio chiedere quali inquinanti si sono trovati nel terreno. O chiedere tra quanti anni, stante la presenza e l’insistenza delle fonti emissive, l’inquinamento tornerà a registrare i livelli attuali. O quelli del 2012 e del 2013. Perché proprio una nostra domanda durante la Cabina di regia del 25 aprile del 2013, rispose a questo quesito. E qui torniamo da dove siamo partiti. Avendo sostenuto per anni l’inutilità delle bonifiche con la presenza contemporanea di industrie inquinanti attive sul territorio, chiedemmo il perché si fosse comunque scelto di iniziare questo percorso di bonifica. E se avesse un senso da un punto di vista scientifico e sanitario.

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