A poco tempo dal previsto arrivo a Taranto dei componenti della X Commissione ‘Industria, Commercio e Turismo’ del Senato, che daranno luogo ad una serie di audizioni sul complesso siderurgico dell’Ilva, il Presidente del Centro Studi e Ricerche “AgriEthos” è intervenuto sull’ultima questione sollevata da Legambiente in merito alla necessità di un risarcimento economico da corrispondere ai cittadini dei quartieri del capoluogo pugliese a ridosso dell’area industriale a causa della costante esposizione all’inquinamento e del deterioramento e deprezzamento dei propri immobili.

Così si è espresso quest’oggi Luigi Cerciello Renna: “La posizione di Legambiente è apprezzabile specie se si considera che, attraverso più chiavi di lettura, viene richiamata l’attenzione pubblica sulla effettiva portata dei disagi patiti in tanti anni non solo dai cittadini stanziati in prossimità dell’acciaieria ma, più in generale, da quelli che vivono a stretto contatto con gli impianti industriali. Ecco perchè andrebbe invocato l’intervento ristoratore ad opera dello Stato anche a favore delle diverse comunità territoriali italiane che versano in situazioni analoghe. Come non pensare alle popolazioni dei vari siti petroliferi, petrolchimici, siderurgici e metallurgici presenti da Nord a Sud? E cosa dovrebbero dire i numerosissimi cittadini che vivono nella c.d. Terra dei Fuochi che non sono mai stati neanche sottoposti agli screening sanitari previsti anni fa da apposite leggi? La verità è che ad oggi manca da parte delle amministrazioni centrali una reale visione d’insieme.”.

Il Presidente di “AgriEthos” si è infine soffermato su alcune dichiarazioni rese dal Presidente dell’Istituto Superiore Sanità nel corso di una recente audizione presso la Commissione Bilancio della Camera. Secondo le agenzie di stampa, dopo aver puntualizzato che l’aria di Roma non è peggio di quella di Taranto, il Presidente dell’ISS avrebbe detto che tale dato è preoccupante perché Taranto è una città piccola paragonata alla Capitale ma è anche tranquillizzante perché dice che tutti i cittadini italiani condividono lo stesso rischio. Sul punto Cerciello Renna: “Si tratta, se confermate, di dichiarazioni imbarazzanti. Affermare che i cittadini di questa e quell’area gravemente compromessa possono star tranquilli perché condividono lo stesso rischio con tutti gli altri, da un lato non mitiga per niente le ansie più diffuse tra la gente, dall’altro è la preoccupante conferma dei gravi limiti delle nostre Istituzioni scientifiche nella comunicazione pubblica del rischio sanitario e ambientale!”.