Reddito di Dignità in Puglia, OffTopic: un passo in avanti e due indietro?
Martedì 1 Marzo la Regione Puglia ha approvato il Ddl n. 116/15 denominato “Reddito di dignità e politiche per l’inclusione sociale”. Nel corso degli ultimi mesi, grazie al lavoro congiunto con Act Puglia, abbiamo analizzato il la proposta dalla Giunta Emiliano, seguendo in maniera serrata tutti i lavori nelle Commissioni fino all’approvazione di ieri, provando a farne emergere le molteplici criticità tramite un lavoro di approfondimento, ricerca e proposta migliorativa con circa 70 emendamenti portati all’attenzione di tutte le forze politiche del consiglio regionale, intervenendo sulla stampa, organizzando incontri pubblici con rappresentanti di alcuni gruppi consiliari, giuristi, forze sociali e associazioni antimafia.
Grazie alle nostre proposte ci sono stati piccoli miglioramenti ma il giudizio rimane ampiamente negativo. Attenuazione dell’impianto familistico e degli obblighi per i componenti della famiglia non beneficiari, minori obblighi per i soggetti affetti da malattie perduranti, specifiche sul carattere formativo dei tirocini contenuti nel patto individuale, eliminazione della restrizione ai soli soggiornanti di lungo periodo per i cittadini stranieri rappresentano i concreti miglioramenti apportati dalla legge grazie al nostro lavoro congiunto.
Rimangono ampiamente negativi i giudizi legati alla forte condizionalità che obbliga i beneficiari a tirocini e lavori socialmente utili tutt’altro che formativi, alle agevolazioni per le imprese sotto forma di incentivi e manodopera gratuita, a all’interruzione temporale della misura. Quello approvato dalla Giunta Emiliano non è il Reddito di dignità proposto dall’associazione Libera con la campagna “Miseria Ladra”, ma è invece una misura caritatevole e colpevolizzante, simile al Sostegno di Inclusione Attiva che il Governo Renzi si prepara a varare, tipica del welfare in dismissione al tempo dell’austerity.
Così come proposto da gran parte dal mondo accademico, continuiamo a pensare che soltanto un welfare universale, sotto forma di misure reddituali dirette e indirette, possano far rimettere in moto l’economia, rompendo il ricatto della precarietà, della disoccupazione e del lavoro nero, favorendo l’autonomia dei singoli e ponendo la società intera davanti alle sfide della globalizzazione e delle trasformazioni del sistema produttivo tutto.
Il nostro lavoro di proposta e di verifica proseguirà nei prossimi mesi quando continueremo a formulare proposte e a costruire dibattito politico durante l’importantissima fase dell’approvazione dei Regolamenti attuativi. Con un occhio sintonizzato sull’emblema del nostro caso specifico: la città di Taranto.
OffTopic – Laboratorio attivo all’interno di Officine Tarantine, spazio polivalente di attivismo e sperimentazioni all’interno degli ex Baraccamenti Cattolica – Taranto.