Ilva, Lina Ambrogi Melle presenta mozione su dati diossina

TARANTO – E’ stata presentata ieri in Consiglio comunale da Lina Ambrogi Melle (Ecologisti per Bonelli) una mozione con il seguente oggetto: “Elevate emissioni di diossine a Taranto e ritardo nella conoscenza“. La mozione è stata firmata anche dai consiglieri Capriulo, Vietri, Gigante, Liviano e Cannone.

«Pur essendo un Consiglio di prosecuzione di quello precedente dello scorso 22 febbraio – si legge in una nota – la mozione è stata eccezionalmente messa all’ordine del giorno e verrà discussa nella prossima riunione del Consiglio del 15 marzo 2016»

Nel documento viene posta all’attenzione del Consiglio la preoccupante  relazione del Politecnico di Torino, commissionata dalla stessa Ilva, come prescritto nell’autorizzazione Integrata Ambientale, in cui vengono certificati i livelli altissimi di diossina che ci sono stati ai Tamburi di Taranto tra l’agosto 2013 ed il febbraio 2015 con picchi fino a 791 picogrammi al metro quadro (mai avuti prima in Italia) e lo sconcerto per non aver ancora oggi la possibilità di conoscere i dati della diossina successivi a quella data fino ad oggi, in una città così a rischio per l’ambiente e per la salute come Taranto .

«Voglio ricordare – si legge ancora – che la diossina è un pericoloso cancerogeno genotossico. Quindi ho evidenziato la gravità del ritardo (anni) con cui la popolazione di Taranto è venuta a conoscenza di questi dati così importanti per la salute umana e solo tramite stampa e da denunce degli ambientalisti.  Gravissimo è stato soprattutto il  comportamento della struttura commissariale dell’ilva ( amministrazione statale ) che non ha comunicato tempestivamente dei dati così essenziali per la salute pubblica alle strutture di controllo,  impedendo di fatto eventuali interventi preventivi di tutela sanitaria della popolazione tarantina. Allarmante , inoltre, per comune conoscenza derivanti da notizie disponibili in rete, che continuino le attività agricole intorno allo stabilimento Ilva ed il pascolo di animali, nonostante i relativi divieti riguardino un raggio di 20 km.dall’Ilva, mettendo anch’essi a rischio la salute pubblica».

Spiega il consigliere comunale: «Poiché il Sindaco ha precise responsabilità ex lege in materia di sicurezza , sanità e  igiene pubblica e, se esistono pericoli incombenti, in adempimento della  Direttiva Seveso deve informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è sottoposta, gli viene chiesto:  a)  di adottare ogni provvedimento in suo potere per tutelare la sicurezza, la  sanità e l’igiene pubblica; b) di informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è stata sottoposta dopo il febbraio 2015 fino al periodo attuale; c) di attivarsi per chiarire immediatamente le cause che hanno provocato la dispersione nell’ambiente di elevati valori di diossina; d) di richiedere ad Arpa Puglia di produrre i dati più recenti sulle deposizioni della diossina; e) di attivarsi per fare in modo che la rilevazione delle diossine , in tutta la città, abbia una rete di monitoraggio aggiornata ai dati il più possibile recenti; f) di coinvolgere le istituzioni preposte, ARPA, ASL, etc., sulla verifica della responsabilità delle fonti inquinanti di diossine, adottando ogni atto conseguente alla tutela della salute pubblica ed eventualmente richiedendo la revisione o la revoca delle autorizzazioni ambientali rilasciate».

 

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