Ilva: cede un braccio di una gru, tragedia sfiorata – 24 ore prima altro incidente

0

gru cadutaTARANTO – Tragedia sfiorata ieri sera al IV sporgente del porto di Taranto dove operano le gru dell’Ilva. Nel mentre due operai erano intenti a svolgere delle operazioni di manutenzione su una gru (si tratta della tipologia denominata DM7-IMA, ovvero quelle che operano a ciclo continuo nelle stive delle navi per recuperare il minerale da caricare sui nastri trasportatori che arrivano all’interno dei parchi del siderurgico), pare la stessero spostando, quando un braccio ha ceduto di schianto per circostanze che al momento di andare in stampa sono ancora tutte da verificare.

Il cedimento improvviso del braccio della gru (che hanno forma triangolare), ha causato la caduta in mare di uno dei due operai in quel momento al lavoro, mentre il secondo è rimasto appeso alla cabina. Sul luogo sono subito intervenuti uomini e mezzi dell’Ilva, i Vigili del Fuoco, il personale del 118, gli ormeggiatori e i rappresentanti sindacali. Per fortuna, l’operaio caduto in mare è stato prontamente individuato e recuperato; mentre il secondo è stato tratto in salvo dai Vigili del Fuoco: entrambi feriti, sono stati ricoverati presso l’ospedale Santissima Annunziata ma per fortuna non hanno riportato lesioni gravi. Si tratta di Giuseppe Bufano (operaio alla manutenzione elettrica) e di Orazio Pignatelli (capo turno), entrambi dipendenti Ilva. Le operazioni si sono svolte al buio. La Procura della Repubblica avvertita dai militari della Capitaneria ha disposto il sequestro dei macchinari e della zona interessata all’incidente.

Tra l’altro, il luogo dell’incidente è lo stesso in cui il 28 novembre del 2012 perse la vita il 29enne Francesco Zaccaria, travolto con la sua gru dal tornado che si abbatté sul porto e sullo stabilimento siderurgico. Zaccaria lavorava su una gru identica, la DM5-IMA, esattamente accanto alla gru che ha ceduto ieri sera e fu ritrovato all’interno della cabina a 30 metri di profondità dopo due giorni di ricerche.

E come un presagio di quello che stava per accadere, nella serata di mercoledì, si era verificato un altro incidente, questa volta al II sporgente, sempre in concessione all’Ilva. La gru in questione questa volta è una DM2: all’improvviso si è verificato un black out generale allo sporgente II, che ha lasciato tutti al buio. Compreso l’operaio, D.M. di 30 anni, che è rimasto all’interno della cabina della gru, senza la possibilità di comunicare con l’esterno perché la batteria ricaricabile dell’apparecchio con cui si comunica con l’esterno in caso di emergenza non funzionava.

A quel punto l’operaio ha utilizzato il suo cellulare per comunicare con la sala d’emergenza e con gli altri due colleghi presenti su altre gru nel momento del black ou: i quali, trovandosi in una posizione più favorevole, sono riusciti a scendere a terra, mentre D.M., ha dovuto attendere l’intervento dei Vigili del Fuoco che è durato oltre due ore. Questo perché non si riusciva a trovare nemmeno un generatore elettrico col quale effettuare le operazioni di spostamento della gru per farla tornare indietro e consentire così al lavoratore di toccare terra.

Come se non bastasse, appena la gru si è mossa, è andato in corto circuito il quadro elettrico della cabina: una grossa fiammata con fumo denso che ha costretto D.M. ad uscire dalla cabina. A quel punto, per evitare ulteriori guasti ed un incendio di più vaste dimensioni, grazie all’aiuto di due colleghi, l’operaio si è messo in salvo da solo, percorrendo però quasi un metro su una trave sotto la quale vi era il vuoto ad un’altezza di diversi metri. Per fortuna anche in questa circostanza tutto si è risolto per il meglio. Ma nel giro di 24 ore si è rischiato di contare altre tre vittime nel più grande siderurgico d’Europa. Che si conferma essere quella “roulette russa” impazzita dove può accadere di tutto in qualunque momento e in qualunque luogo e reparto.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 12.12.2014)

Lascia un commento