Pronto Soccorso Moscati, Galante (M5S): “Taranto penalizzata, dal Pd manovre inutili e tardive”

 

TARANTO – Il pronto soccorso del Moscati di Taranto non si tocca. Così come quello del San Marco di Grottaglie. Le oltre 3mila firme raccolte attraverso la petizione popolare promossa dai Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Taranto e Statte, sono state consegnate questa mattina direttamente nelle mani del portavoce del M5S alla Commissione Sanità e Affari Generali della Regione Puglia, Marco Galante. Destinatario di questo messaggio forte e concreto lanciato dai cittadini non solo di Taranto e Grottaglie ma anche di Statte, Monteiasi, Montemesola, Crispiano e Paolo VI è il tavolo del consiglio regionale, presieduto da Mario Cosimo Loizzo.

Sarà proprio Galante a dare continuità istituzionale a questa iniziativa partita con l’impegno degli attivisti nelle strade e nelle piazze dal 17 giugno e che in 15 giorni ha portato a questo risultato. Il consigliere regionale ha parlato in conferenza stampa (introdotta dall’attivista e promotore della raccolta firme, Germano Savarese) a Taranto delle scelte politiche alla base del depotenziamento delle strutture in questione – trasformate da lunedì 4 luglio da pronto soccorso a punti di primo intervento affidati al 118 – attaccando anche le ultime mosse del Pd per scongiurarne la chiusura. Tentativi di protesta “a scoppio ritardato” che hanno più il sapore di “una finta guerra a se stesso”, hanno ribadito i due Meetup.

Il 13 giugno Galante presentò un’interrogazione in consiglio regionale su questa vicenda, sull’ennesima emergenza per un territorio che vede contrapporre tagli alla sanità alla necessità di renderla totalmente efficace in un contesto allarmante dal punto di vista della salute dei cittadini e dell’ambiente. Quella interrogazione aspetta ancora risposta e forse la voce di 3mila cittadini non resterà inascoltata. Resta però questo piano di emergenza estivo per Taranto che presenta numerose lacune denunciate dai Meetup e dal consigliere Galante.

“Ancora una volta viene penalizzata Taranto – ammette – nel silenzio di quasi tutti i consiglieri, mentre altrove c’è l’assunzione di nuovi medici qui la situazione esploderà da un momento all’altro perché durante l’estate  si triplicheranno i cittadini con la congestione del pronto soccorso del Santissima Annunziata. È assurdo”.

Galante attacca il Pd che non avrebbe – a suo parere – un’idea dell’organizzazione della rete delle emergenze-urgenze, che dovrebbe cominciare con il miglioramento dell’assistenza sul territorio diagnostica e ambulatoriale.

“Abbiamo presentato una legge a questo proposito. Emiliano – ha sottolineato – non molla la delega alla sanità e si affida ai direttori delle Asl, come Rossi che esegue gli ordini che arrivano dalla Regione”. Poi risponde anche alle rassicurazioni arrivate dal direttore del 118 di Taranto, Mario Balzanelli, intervistato ieri dal nostro sito (leggi qui: http://goo.gl/pZiyZW): “Mi rendo conto di questo sforzo di Balzanelli di tranquillizzare la popolazione, ma sta parlando di un servizio che non c’è più, c’è la contraddizione della chiusura di reparti come cardiologia”.

Per Bianca Maria Cartella del Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Statte, “i cittadini vogliono sapere la verità, perché nel nome del risparmio hanno privato i contribuenti – riferendosi agli esponenti del Pd – di servizi essenziali per la tutela della salute pubblica e non hanno ancora compreso che i territori di Statte e di Taranto sono fortemente a rischio, come provato anche dal registro tumori”. Il dubbio, e quindi il timore fatto emergere dall’esponente grillina, è una domanda rivolta anche ai sindaci di Statte e di Taranto: «Questo è un piano di riordino che deve essere portato a termine con la chiusura completa di determinati ospedali oppure è solo ed esclusivamente un piano di emergenza-urgenza valido per l’estate?”.

Non essendoci una risposta scritta in nessuna documentazione ufficiale, occorrerà aspettare il 30 settembre per scoprire se si tratti di un “progressivo smantellamento” delle strutture. Cinzia Mezzina, tecnico di laboratorio del Moscati, racconta le conseguenze dei tagli proprio sulla sua attività. “Il punto di primo intervento – ha spiegato – può richiedere esami dalle 7.30 alle 19.30. Dopo le 19.30 può richiedere un ricovero senza esami preliminari ai reparti ma se questi si rifiutano devono trasportare il paziente al pronto soccorso del Santissima Annunziata”. Inoltre, prosegue Mezzina, “una navetta presente al Moscati assicurerà il trasporto dei prelievi di sangue”.

Infine, Giovanni Carone, cittadino di Statte, ha affidato al consigliere Galante alcuni documenti su un’altra problematica che grava su determinati pazienti, ovvero la riabilitazione. “Dal primo gennaio di quest’anno – l’Asl ce l’ha comunicato a voce, ha aggiunto – sarà erogata la riabilitazione due mesi sì e due mesi no. Il responsabile della riabilitazione, il dottor De Luca, ha spiegato che l’80% di questi pazienti sono cronici e di conseguenza hanno deciso di non erogare la terapia. Ma se non faccio terapia di contenimento il miglioramento regredisce e non recupero più. È un fatto gravissimo”.

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Nicola Sammali
Vicedirettore. Giornalista pubblicista e blogger. Ha conseguito la Laurea quinquennale in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Perugia nel 2005. Ha lavorato per "SegnoUrbano", "Radio Cittadella", "Telerama". Ha scritto per "Alchimie" (web magazine). Collabora con "Terra Ionica". Twitter: @NicSammali81 - E-mail: nicsamma81@gmail.com

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