La provocazione dell’Autorità portuale di Genova: “Al nostro porto i milioni di Taranto”

genovaIl Governo ragioni sull’utilità degli investimenti in programma a Taranto e ad Augusta, studiando un piano della logistica dei porti rispondente al movimento reale delle merci. Non potrà che risultare strategico e fondamentale, e a quel punto economicamente sostenibile, dirottare i fondi sulla nuova diga di Genova, un disegno che si propone davvero di creare un grande polo di attrazione per le navi di grandi dimensioni”. Lancia qualcosa di più di una provocazione, il presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo, quando a palazzo San Giorgio interviene al convegno dell’associazione culturale La Maona “Genova Manifesta, per una nuova dimensione della città”. E lo fa a pochi giorni dalla riunione convocata dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi per parlare (il 9 febbraio a Roma) del futuro dei porti italiani. A muovere l’accusa sull’inutilità degli investimenti in programma nei due porti citati è la volontà di spingere a considerare economicamente sostenibile – a patto di ridistribuire le risorse in maniera davvero proporzionale al traffico mosso – la realizzazione del faraonico progetto della maxi-diga foranea da un miliardo di euro, per la cui progettazione (finanziata) è stato lanciato un bando. “Non serve ora conoscere la fattibilità finanziaria dell’operazione – spiega Merlo – ma costruire un percorso perché, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, quando la progettazione sarà stata completata, si abbia la certezza del percorso in grado di rendere l’iniziativa possibile”.

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