Donald Trump is the new Cristiano Ronaldo | Lo dice l’Arabia Saudita

Donald Trump
Trump e il Medio Oriente – Pixabay – InchiostroVerde.it

L’uomo che agisce spinto da un mix diviso tra ambizione e diplomazia è Trump. Cosa dice il Medio Oriente del suo operato.

E’ curioso che nel commentare l’esito del vertice in Egitto, Ghassan Charbel, direttore del quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, paragoni Donald Trump a Cristiano Ronaldo.

In questa ottica si sottolinea come il presidente statunitense riesca a imprimere una svolta a  suo vantaggio nelle situazioni più complesse come il famoso calciatore. Un fantasista capace sempre di emergere anche nelle disfatte.

A sostegno di questa ipotesi calcistica, Charbel elenca una serie di risultati testimoniabili. In primis la cessazione dei raid israeliani su Gaza, la riapertura dei valichi, l’arrivo degli aiuti umanitari e la liberazione di ostaggi in cambio di prigionieri.

Secondo il giornalista, il ritiro dell’esercito israeliano sulle linee concordate incorona Trump come un leader capace di garantire soluzioni, anche laddove altri si sono arenati. Tuttavia, aggiunge con cautela, il giudizio definitivo sul suo operato sarà affidato alla storia.

Cosa pensa il Medio Oriente di Donald Trump

Sicuramente meno diplomatica è l’interpretazione offerta da Al Jazeera, che descrive Trump come un “costruttore” più interessato a capitalizzare politicamente ed economicamente il proprio ruolo. Totalmente disinteressato a perseguire una reale soluzione del conflitto israelo-palestinese.

L’emittente evidenzia l’assenza di riferimenti sostanziali alla soluzione dei due Stati e pone l’accento sull’aspetto commerciale di questo accordo. Si parla, infatti, di una diplomazia al servizio di interessi privati capitalistici e non umanitari. Una critica questa che è condivisa anche dall’accademico Mouin Rabbani. Costui, dalle pagine di The New Arab, definisce Trump un narcisista ossessionato dal consenso e profondamente legato al sostegno finanziario proveniente dalle monarchie del Golfo. Secondo Rabbani, nella Washington trumpiana il denaro è l’unica voce e le promesse d’investimento diventano strumenti centrali della strategia politica americana.

Palestina Pace
Free Palestine – istockphoto – InchiostroVerde.it

Trump è un narcisista?

Al Quds al Arabi, quotidiano londinese vicino alla causa palestinese, esplora il lato più scenografico e autoreferenziale del Tycoon. Scrivono che appare come un moderno Cesare, in visita alle sue “province” per ricevere applausi e omaggi da seguaci, alleati e membri della sua amministrazione.

L’onorificenza ricevuta dal presidente egiziano al-Sisi, l’Ordine del Nilo, rappresenta il focus di una messinscena diplomatica. Resta, tuttavia, un quesito aperto. Fino a che punto l’ambizione personale e il protagonismo di Trump incideranno sulla configurazione di un nuovo Medio Oriente, dove la pace appare ancora subordinata a logiche economiche e a un’assenza concreta di prospettive politiche per il popolo palestinese?