Due artisti di epoche diverse, sono riusciti a mostrare la solitudine del genere umano | Scoprite di cosa stiamo parlando

Due artisti diversi hanno mostrato la solitudine umana e le relazioni sociali difficili, specialmente nel contesto della vita quotidiana.
Un artista moderno che è riuscito a mostrare l’alienazione del mondo attuale è sicuramente Eric Pickersgill. Un geniale fotografo americano, noto soprattutto per la sua serie fotografica “Removed”, iniziata nel 2014.
In questa serie, Pickersgill fotografa persone in normali momenti del quotidiano come coppie a letto, famiglie a tavola, amici su una panchina. Nella sua visione ha deciso di rimuovere digitalmente gli smartphone e i dispositivi elettronici dalle mani dei soggetti.
Il risultato è inquietante e terribile: le persone appaiono assenti, con lo sguardo fisso nel vuoto o rivolto verso un oggetto invisibile.
Le loro posture innaturali con le mani protese, teste chine, corpi vicini ma isolati, mostrano quanto la tecnologia influenzi rapporti, evidenziando l’alienazione moderna.
Le persone non comunicano
Il messaggio che traspare dalla serie “Removed” è evidente. La modernità e la tecnologia sempre più presenti hanno causato un distacco emotivo nei rapporti. Le persone hanno gli sguardi vuoti, lo scrolling compulsivo ha sostituito la comunicazione verbale e quello che si evince è uno spaccato di persone sole, distanti che usano la tecnologia in maniera compulsiva.
Questo bellissimo e potente esperimento visivo mette in evidenza quanto la tecnologia abbia modificato le dinamiche relazionali. Tutti sono presenti con il corpo, ma spesso assenti con la mente. La forza del progetto di Pickersgill sta nella sua capacità di rivelare l’assurdità della dipendenza digitale attraverso immagini familiari eppure inquietanti.

Il paragone con Hopper è calzante
Questa serie fotografica è stata paragonata alle opere di un pittore che ha saputo cogliere perfettamente il senso di disagio e di vuoto.
L’artista in questione con la stessa visione di Pickersgill è Edward Hopper. Un pittore realista statunitense, celebre per le sue rappresentazioni di scene urbane silenziose, intime e spesso malinconiche. Nelle pennellate di “Nighthawks” (1942): mostra alcune persone sedute in un diner notturno, immerse nel silenzio e nella luce artificiale. Non si guardano, non parlano: la solitudine è palpabile.
In quadri come “Morning Sun”, “Automat”, “Room in New York” le figure sole o in coppia, sono immerse nei loro pensieri, davanti a finestre o in ambienti urbani. In entrambi i casi è evidente quanto il genere umano sia solo. Per Pickergill è stato inglobato dagli strumenti digitali e spersonalizzato, per Hopper è assorbito dai propri pensieri senza lasciarsi coinvolgere dagli altri.