Una donna israeliana è stata arrestata per avere cercato di ordire un complotto per uccidere Netanyahu

Una donna sulla settantina, della zona centrale di Israele, si trova in stato di arresto per avere cercato di assassinare Benjamin Netanyahu.
Secondo quanto trapela dai media israeliani, la polizia ha confermato l’arresto di una cospiratrice.
Hanno affermato che la donna arrestata è una “nota manifestante antigovernativa” e che si è rivolta ad altri manifestanti per chiedere di ottenere armi, chiedendo anche informazioni sulle misure di sicurezza del primo ministro. La sua identità e residenza sono protette da un ordine del tribunale per ora per evitare fughe di notizie.
La donna è stata arrestata dallo Shin Bet (Agenzia per la Sicurezza Israeliana) e indagata dall’Unità per i Crimini Gravi e Internazionali dell’Unità Criminalità Nazionale Lahav 433, con sede a Lod.
Dopo aver completato le indagini, la polizia ha dichiarato che il materiale è stato trasferito alla Procura Generale e al Pubblico Ministero.
Esiste veramente una cospirazione?
KAN ha riferito che la donna è stata arrestata due settimane fa, ma è stata rilasciata a condizione che le venga vietato l’ingresso in tutte le istituzioni governative e di avvicinarsi al primo ministro.
Sarà incriminata con l’accusa di cospirazione nel tentativo di commettere un atto terroristico, ha riportato il KAN. Il leader dell’opposizione Yair Lapid (Yes Atid) ha condannato l’accaduto. “Bisogna fare giustizia su chiunque abbia tentato o tenterà di fargli del male [Netanyahu]”, ha dichiarato Lapid.

Il tribunale israeliano desidera il silenzio stampa
La donna, per ora viene definita legalmente solo come un’attivista antigovernativa. Il tribunale si riserba del tempo per capire la natura dei fatti e ha diramato l’ ordine di silenzio stampa. Quello che si conosce è che l’arresto è avvenuto circa due settimane fa. Il fatto preoccupante è che la polizia israeliana afferma che la donna “era in contatto con altre persone nell’ambito di questo piano”.
Non è la prima volta che Netanyahu è al centro di tentativi di violenza e complotti nei suoi confronti da dissidenti. A settembre un cittadino israeliano era stato arrestato con l’accusa di aver comunicato con l’Iran e di aver pianificato di “assassinare il primo ministro, così come altri funzionari della sicurezza”. Israele è certa che i servizi segreti iraniani abbiano reclutato questo cittadino per colpire Netanyahu, l’allora ministro della Difesa e l’ex capo dello Shin Bet. Lo scorso ottobre, la residenza di Netanyahu è stata presa di mira da un drone, che si ritiene sia stato lanciato dal Libano. L’attacco non ha causato feriti, ma mostra un’evidente situazione di instabilità.