C’è un film su Netflix di cui si parla troppo poco | Merita tutta la vostra attenzione

Se avete l’abbonamento a Netflix non potete perdere questo film del 2017 che vi darà la possibilità di compiere una riflessione profonda.
Netflix nel catalogo cela delle perle nascoste, che con qualche aiuto si possono trovare e vederle vi regalerà un’esperienza sicuramente migliorativa.
Tra queste c’è un film on the road, strutturato in maniera classica. Ossia la parte del viaggio che porta ad “arrivare” è generalmente più importante del finale in cui “si raggiunge la destinazione finale”.
Il film in questione è “Kodachrome” del regista Mark Raso.
Un road movie raffinato, urbano e con dei personaggi principali di alto profilo.
La trama di Kodachrome senza spoiler
Un padre fotografo ribelle e di fama mondiale, Ben ( Ed Harris ), e il suo distante figlio adulto, Matt ( Jason Sudeikis ), dirigente musicale, che sta per essere licenziato dalla sua etichetta sono agli antipodi. Il fatto che suo padre sia nelle ultime fasi di un cancro al fegato e gli restino solo pochi mesi di vita è l’incipit del viaggio che intraprenderanno insieme.
Il focus di questo road trip sono quattro misteriose cartucce di pellicola Kodachrome che Ben, analogico come pochi, ha appena scoperto e che vuole far sviluppare per allestire un’ultima mostra del suo lavoro. Ma l’unico laboratorio fotografico che sviluppa ancora la Kodachrome si trova a Parsons, Kansas, e sta per chiudere i battenti. Ad unirsi a loro nel loro viaggio c’è Zooey, la fedele infermiera e assistente di Ben, che dà inizio alla riunione e assume il ruolo di intermediaria vessata per i due riluttanti compagni.

Il significato profondo di Kodachrome
La sceneggiatura di Jonathan Tropper ha un secondo movente concorrente, in quanto rimpiange ciò che è andato perduto nell’era digitale. Un articolo del 2010 sul New York Times sul culto del Kodachrome e su come orde di fan si siano riversate nei laboratori che chiudevano, è stato lo stimolo che lo ha spinto a creare la sua storia.
Una riflessione sul fatto che nulla sia più fisicamente presente mentre viene trasformato in “dati” e “polvere elettronica” dice il protagonista. Matt, intuendo l’ironia dell’ affermazione di suo padre, ribatte: “Che senso ha avere un artefatto se non lo vedi mai con i tuoi occhi?”. A voi scoprire e cogliere il messaggio che il film vuole darvi. Tuttavia il servizio di streaming ultramoderno di Netflix distribuisce “Kodachrome” mentre i titoli di coda proclamano con orgoglio che è stato girato su pellicola Kodak 35mm. Forse passato e presente possono convivere in armonia, ancora una volta.