Eni: niente di nuovo sotto il cielo di Taranto

Niente di nuovo sotto il cielo di Taranto. Stamattina non è passata inosservata l’accensione delle torce dell’Eni. Il fumo e le fiammate che si sono sviluppate erano visibili anche a grande distanza e si sono ben presto diffuse sui Social. Questa la nota diramata dalla società: “Alle 11:45 circa si è verificato un arresto di impianto durante attività routinarie di manutenzione con l’attivazione automatica dei sistemi di sicurezza e conseguente accensione del sistema torce. La situazione è sotto controllo e in fase di graduale ripristino”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli: “L’Onu ha definito Taranto, in un suo report, una tra le città più inquinate del mondo a causa dell’Ilva, e non solo, dove i diritti umani della popolazione sono stati violati: dal prossimo 28 febbraio al 1 marzo presso il Consiglio per i diritti umani a Ginevra si discuterà dei diritti violati a Taranto e del rapporto Onu “The right to a clean healthy and sustainable environment, non-toxic environment”.

Dopo 10 anni dal sequestro Ilva e dalla fallimentare cessione dell’Ilva ad Arcelor Mittal, Taranto è abbandonata al suo destino con le indagini epidemiologiche che indicano l’elevata incidenza di mortalità in modo particolare tra i bambini. Di fronte ad una condanna della Corte di Giustizia di Strasburgo e il report dell’Onu ci vorrebbe un tribunale penale internazionale che punisca chi ha condannato un’intera popolazione a vivere nell’inquinamento e nella diossina”, conclude Bonelli.