Festival Duni 2017: oltre due ore di emozioni e grande musica per il live degli Afterhours

Afterhours Matera

MATERA – Solo due date nel sud Italia (Taormina e Matera) e trent’anni di carriera da festeggiare. Il pubblico lucano (e non solo) ha ripagato con grande calore ed entusiasmo la scelta degli Afterhours di esibirsi alla Cava del Sole nel tour denominato #30 Summer. Il concerto – inserito nel cartellone del Festival Duni edizione 2017 – ha visto la presenza di oltre mille spettatori che hanno spinto la band a suonare per circa due ore e mezza.

Sul palco, con Manuel Agnelli (voce, chitarra e piano), volto più noto del gruppo, c’erano Giorgio Prette (batteria), Giorgio Ciccarelli (chitarra), Roberto Dell’Era (basso), Rodrigo D’Erasmo (violino) e Xabier Iriondo (chitarra). Un gruppo ben affiatato che non ha risparmiato energie fino all’ultima della nota. Densa la scaletta, costruita ad arte per accontentare i gusti di tutti, anche dei palati più esigenti.

Grande spazio anche ai brani meno noti, solitamente poco suonati dal vivo, ma che vantano un grande potenziale, come “Tutto domani”Manuel Agnelli lo ha detto chiaramente: “Le suoneremo senza alcun ritegno”. Immancabili, poi, i successi che hanno reso popolare il gruppo nel corso della loro storia trentennale: da “Male di Miele” a “Strategie” passando per “Il sangue di Giuda”, “Il Paese è reale”, “Voglio una pelle splendida”, “Non è per sempre”, “Quello che non c’è”, “Ballata per una piccola iena”, “Bianca”, “Ossigeno”.

“Sarà bellissimo fare parte della gente senza appartenere a niente mai”, cantano gli Afterhours in “Costruire per distruggere”. Una frase che appare in piena sintonia con la filosofia che anima la band, da sempre impegnata a scansare la superficialità di parole scontate e luoghi comuni. Un po’ come canta Agnelli in Bianca “Se c’è una cosa che è immorale è la banalità”. E prevedibile, il leader degli Afterhours, non lo è stato nemmeno come giurato nel programma televisivo X-Factor.

Commuovente si è rivelata la parte finale del concerto con una dedica speciale a Francesca Divella, moglie del giornalista Sergio Palomba, scomparsa per un male incurabile. In sua memoria è stata creata una Fondazione (a cui il Festival Duni  ha riservato un contributo) che sostiene attività di ricerca e cura dei tumori, in particolare femminili, nonché di supporto a minori figli o orfani di genitori colpiti da malattie simili.

“Francesca è nata nel mio stesso giorno e ha lo stesso nome della mia compagna, ci sono troppe coincidenze per non essere qui”, ha dichiarato Agnelli tra gli applausi del pubblico prima di cantare Bye Bye Bombay e quella strofa capace di emozionare tutti: “Io non tremo. E’ solo un po’ di me che se ne va. Giù nella città, dove ogni strada sa condurre sino a te”. 

Il Festival Duni continuerà a proporre fino al prossimo 16 agosto eventi che spaziano dalla musica barocca al rock, espressione a “tutto tondo” della musica di qualità. Un ruolo importante viene svolto dall’Orchestra ICO della Magna Grecia, la compagine orchestrale che affianca gran parte degli artisti, classici e non, garantendo una visione sinfonica a molti dei concerti in programma. E dopo il concerto degli Afterhours, il prossimo 3 agosto, sarà la volta di un’altra cantautrice molto apprezzata: la siciliana Carmen Consoli. Eventi che rientrano nel programma di “Matera Capitale europea della Cultura 2019”.

I biglietti possono essere acquistati online su www.biglietto.it o a Matera direttamente presso Orchestra della Magna Grecia, in via De Viti De Marco n. 13 (tel. 0835.1973420). Info www.festivalduni.it o www.orchestramagnagrecia.it).

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Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".

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