Cultura, don Antonio Loffredo spiega il valore dell’impresa sociale

taranto cittadinanza attiva

 

Fare impresa sociale per restituire dignità a una terra e ai suoi abitanti, costruire una pietra dopo l’altra il nuovo futuro combattendo con le armi della cultura e del lavoro, il disagio, l’abbandono e la criminalità. La città vecchia di Taranto, come il rione Sanità di Napoli: una vicinanza fatta di storie che Taras – il progetto promosso da «Programma Sviluppo» e supportato dal Comune di Taranto, Università di Bari – dipartimento ionico, Confcooperative, Centro Servizi Volontariato, Universus Csei e istituto professionale Cabrini e finalizzato alla valorizzazione del territorio ionico per il rilancio del turismo culturale e sostenibile – ha portato nel capoluogo ionico attraverso la figura di don Antonio Loffredo, parroco del popoloso quartiere partenopeo e autore del libro “Noi del Rione Sanità” (Mondadori, 2013).

Il prossimo 10 marzo, presso l’ex Caserma Rossarol in via Duomo a partire dalle ore 18, don Antonio racconterà la storia di uno dei rioni più martoriati di Italia in cui erano custodite opere d’arte di straordinaria bellezza, come la Basilica di Santa Maria della Sanità e quella di San Severo, le catacombe di San Gennaro e il palazzo dello Spagnolo, tutti in inspiegabile stato di degrado: quel “ghetto” è diventato un fermento culturale che ha dato lavoro e futuro ai suoi abitanti.

“Dopo Paolo Rumiz – è scritto in una nota stampa – nei vicoli della città vecchia arriva un cittadino che ‘è molto più di un semplice parroco’: è ‘un uomo di Chiesa, ma anche di strada, di parole e di fatti’ in grado di testimoniare con la sua vita il significato dell’impresa sociale”.

Insieme a don Antonio, con la moderazione di Fabio Di Todaro giornalista della Fondazione Veronesi e collaboratore dei quotidiani “La Stampa” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”, interverranno Riccardo Pagano dell’Università degli Studi di Bari – Polo Jonico, Carlo Martello, presidente Confcooperative Taranto, Francesco Riondino, presidente Csv Taranto e Silvio Busico, direttore generale Programma Sviluppo.

“Un’occasione per ascoltare una storia di riscatto sociale e orgoglio che parte dai vicoli raccontando la bellezza nascosta tra le pietre e le vite. Proprio come a Taranto”.

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