Cucciolo di delfino spiaggiato a Campomarino: quali le cause?

Ieri è stato trovato sulla spiaggia Commenda di Campomarino (Maruggio – TA) il corpo di un piccolo delfino lungo circa un metro e del peso di circa 30 chili. Grazie all’ambientalista Mimmo Carrieri è stata allertata la Guardia Costiera di Campomarino che ha provveduto a richiedere l’intervento della Polizia Municipale e del veterinario di turno. Il corpo, quindi, è stato recuperato per essere smaltito in inceneritore come se fosse un rifiuto.

Oltre allo strazio generato dalla visione del piccolo delfino morto prematuramente, senza aver avuto la possibilità di vivere e riprodursi, molte sono le domande che si affollano nella mente e che probabilmente non avranno mai risposta. Quali sono state le cause che hanno indotto la morte del cucciolo? Cause naturali o prodotte da una delle innumerevoli attività impattanti dell’uomo sul nostro mare? Perché non è stata effettuata un’autopsia sul corpo per comprendere se le cause sono da imputare a ingestione di ami o plastica?

Perché non sono state effettuate autopsie sulle decine di corpi di tartarughe e cetacei che nel 2016 si sono spiaggiati sulle coste tarantine? È possibile che ancora non esista la sensibilità necessaria per proteggere questi animali meravigliosi, rigorosamente tutelati dalla legislazione vigente e considerati vulnerabili o addirittura a rischio estinzione in tutti i mari del pianeta? È possibile che ancora non ci si renda conto dell’immensa fortuna di avere nei nostri mari popolazioni di tartarughe e delfini? Cosa succederebbe se dovessero aggiungersi anche i micidiali air gun nel Golfo di Taranto per la ricerca degli idrocarburi nel sottofondo marino? Sarebbe davvero insostenibile per i nostri delfini, sarebbe un crimine contro natura, un crimine contro noi stessi.

Rossella Baldacconi, PhD in Scienze Ambientali

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