Bonifiche Taranto: sondaggi in corso sulla Salina Grande

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TARANTO – Il 20 aprile scorso, avevamo parlato delle ulteriori indagini volute dal Commissario Straordinario per le bonifiche di Taranto e Statte, Vera Corbelli, per fare chiarezza sul grado di compromissione ambientale del mar Piccolo e delle aree limitrofe (leggi qui) e per verificare la presunta contaminazione a profondità maggiori rispetto a quanto appurato dagli studi effettuati in passato. Il 26 aprile, eravamo tornati sull’argomento (leggi qui) per spiegare che le indagini previste riguarderanno anche la Salina Grande, un’area compresa tra Taranto e San Giorgio jonico, finora poco studiata.

A maggio, la gara d’appalto per l’affidamento dei “Servizi relativi all’attuazione della campagna di indagini geognostiche finalizzata alla caratterizzazione geologico-stratigrafica, geotecnica ed ambientale delle aree ricomprese nel Mar Piccolo e nel suo intorno” – ente appaltante: Sogesid Spa –  era stata aggiudicata alla Geoprove S.a.s. di Branca Loretta & C. In seguito è subentrata come aggiudicataria l’ATI Sondedile S.r.l.u. – Geoter S.r.l. – Sub Technical Edil Services S.r.l., arrivata seconda. Da circa una settimana, è possibile notare nell’area della Salina Grande la presenza delle attrezzature utilizzate dalle ditte vincitrici per effettuare i carotaggi (ne sono previsti cinque). Attività di sondaggio che dovrebbe interessare questa porzione del territorio ionico fino alla fine di ottobre.

Salina Grande: cosa c’è sotto?

salina«Bisognerebbe andare a valutare anche un’altra parte del Sin di Taranto: la Salina grande, che è una zona paludosa. Abbiamo acquisito informazioni, non so quanto attendibili, secondo le quali ci sono terreni acquistati da industrie per poi depositare materiale inquinato. E’ una zona su cui ad oggi non è stato fatto nulla. E’ stata solo riperimetrata».  Queste parole furono pronunciate dalla dottoressa Corbelli durante una sua audizione con la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, ad ottobre 2014. Ora, sappiamo che dalle parole si passerà ai fatti andando a esaminare proprio la zona della Salina Grande che copre un’area di 9,8 chilometri quadrati.

I campioni prelevati nel corso delle indagini, sotto la supervisione degli istituti universitari (Politecnico di Bari, Università di Bari e CNR), saranno conservati presso la sede di Taranto dell’Università di Bari – Dipartimento di Scienze Ambientali. In particolare, le analisi di laboratorio sui campioni prelevati saranno svolte dagli stessi istituti.

Al termine di questa ulteriore attività di indagine, si saprà certamente qualcosa di più sul livello di contaminazione della Salina Grande, area finora trascurata da studi e approfondimenti. Solo dopo si capirà se la sua permanenza nel perimetro dell’area Sin, con la conseguente necessità di avviare un’attività di bonifica, ha un senso oppure no.

Ma le indagini previste dal bando hanno un campo di azione piuttosto ampio: il cimitero di Talsano, il rione Tamburi, la zona Croce, l’Arsenale Militare, la Salinella, la zona industriale, Punta Penna. I sondaggi relativi alle aree umide interessano i Cantieri Tosi e la foce del Galeso, la foce D’Aiedda e la piana Battendieri. Per quanto concerne, invece, i sondaggi nel mar Piccolo – primo e secondo seno – l’attenzione viene puntata sulla zona 170 ha (la più inquinata in assoluto a causa delle precedenti attività dell’Arsenale Militare), il lungomare Garibaldi, i Cantieri Tosi, l’idrovora Ilva, gli stabilimenti Buffoluto e altri punti ritenuti di interesse da parte del Commissario straordinario.

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