Ilva, AcciaItalia in India per trattare con il gruppo Jindal

TARANTO – Altra giornata intensa sul fronte Ilva. Alle 14 i commissari straordinari, Gnudi, Laghi e Carrubba, saranno impegnati in audizione alla Camera, alla commissione Attività produttive presieduta da Guglielmo Epifani (Pd), e alle 18 incontreranno sempre nella Capitale i sindacati metalmeccanici. Un confronto sollecitato anche dal Governo dopo l’incidente mortale di sabato scorso che è costato la vita a un operaio di 25 anni, dipendente di un’impresa appaltatrice, Giacomo Campo.

Intanto, nel tribunale di Taranto, questa mattina, è ripreso il processo “Ambiente Svenduto”. Occhi puntati soprattutto sulla Regione Puglia che dovrebbe avanzare alla Corte d’assise una richiesta “di sequestro dello stabilimento chiedendo che la Corte rivaluti la questione di costituzionalità dei decreti che impediscono la vigenza dei sequestri sullo stabilimento”.

Qualcosa si muove anche sul fronte della vendita. Si apprende, infatti, che i vertici di AcciaItalia, la società costituita da Cdp, la DelFin di Leonardo Del Vecchio e Arvedi per l’acquisizione dell’Ilva, sono in India per negoziare l’ingresso nella cordata del gruppo Jindal. Secondo fonti industriali locali, riportate da RaiNews, sul tavolo ci sono le condizioni della partecipazione del colosso indiano e il piano per il rilancio dell’Ilva che la cordata sta mettendo a punto. L’obiettivo è quello di consegnare nei termini previsti, in autunno, il piano per il risanamento industriale e ambientale dell’Ilva.

Da segnalare, inoltre, che lo Slai Cobas aderisce allo sciopero generale nazionale indetto oggi in tutte le fabbriche metalmeccaniche, in seguito alla morte di Giacomo Campo. «Questo sciopero nazionale – si legge in una nota – è un punto di partenza e nasce dalla piena consapevolezza del valore nazionale per la classe operaia e per tutto il mondo del lavoro di ciò che sta succedendo all’Ilva e a Taranto». Poi una precisazione: «Siamo per lo sciopero generale, ma non siamo per la linea e la prassi dei sindacati confederali. I sindacati confederali sono stati in questi anni complici all’Ilva, dell’industria di Stato, di padron Riva e sono oggi complici dei decreti del governo Renzi e dei suoi commissari».

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