Registro Tumori Taranto: dati on line per favorire conoscenza e trasparenza

TARANTO – Trasparenza e divulgazione dei dati finora pubblicati sembrano essere gli obiettivi a cui maggiormente tengono i responsabili del Registro Tumori Puglia. Questo quanto traspare nell’incontro svoltosi ieri mattina presso il padiglione 152 della Regione Puglia alla Fiera del Levante e avente come titolo “INCIDENZA, MORTALITÀ E SOPRAVVIVENZA NEL PRIMO RAPPORTO REGIONALE TUMORI”.

Un intero padiglione dedicato al settore salute e ambiente voluto quest’anno dal governo regionale che intende così enfatizzare la volontà di far conoscere alla popolazione politiche sanitarie e dati epidemiologici del nostro territorio. Ad introdurre il mini convegno il dott. Giovanni Gorgoni, direttore del dipartimento Politiche per la Salute della Regione Puglia che ha evidenziato proprio l’importanza che il Registro Tumori riveste per fotografare la situazione legata all’incidenza di patologie tumorali nelle varie province e per comprendere il trend di evoluzione che i dati ci indicano e quindi il possibile andamento per il futuro, in modo da tarare al meglio le politiche sanitarie regionali.

La dott.ssa Lucia Bisceglia, dirigente dell’ARES, ha invece descritto come è impostato il Rapporto Tumori 2015 pubblicato da qualche mese. Esso contiene i dati dei quattro Registri Tumori della regione accreditati AIRTUM e cioè di TA, BR, LE e BAT. Entro pochi mesi vi sarà l’accreditamento anche delle rimanenti province di BA e FG. arà quindi la Puglia una delle poche regioni ad avere una copertura totale del Registro Tumori. INCIDENZA (numero di casi/anno), PREVALENZA (numero di casi nella popolazione in un preciso momento), MORTALITÀ: sono i dati che possiamo ricavare dal Registro Tumori con la novità, presente in quest’ultimo rapporto, anche del dato di SOPRAVVIVENZA a cinque anni dalla diagnosi.

fiera-registroSono quindi intervenuti il dott. Sante Minerba, direttore del dipartimento Epidemiologia e Statistica della ASL di Taranto e la dott.ssa Antonia Mincuzzi, coordinatrice del Registro Tumori di Taranto. Essi hanno ripercorso le varie tappe che a partire dalle prime e sporadiche pubblicazioni che evidenziavano, già dagli anni ’70, un rischio per la salute legato all’inquinamento, hanno portato all’istituzione nel 2010 del Registro Tumori di Taranto, con accreditamento presso AIRTUM nel 2013.Il periodo di analisi fin qui disponibile e pubblico è riferito al periodo 2006-2011 e presto, entro fine anno, saranno disponibili i dati del 2012.

I dati diffusi ieri, già pubblicati nei mesi scorsi sul nostro sito, fotografano una realtà inquietante: un eccesso del 30% della incidenza di tumori infantili nell’area tarantina rispetto alla media nazionale e 20mila nuovi casi di tumore all’anno in tutta la Puglia. Il cancro ai polmoni vede un’incidenza preponderante nelle province di Lecce e nel capoluogo tarantino; un altro dato superiore al trend nazionale è quello relativo al “tumore alla vescica” nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto (leggi il report in basso).

È stato inoltre sottolineato come il Registro Tumori di Taranto abbia recuperato il ritardo rispetto a quello di altre province, addirittura superandole. Questo grazie ad un collaudato team di collaboratori spesso neanche inseriti stabilmente nel progetto con contratti a tempo indeterminato.

Si spera che presto si possa rimediare stabilizzando i precari che hanno ormai sviluppato una notevole esperienza lavorativa nel progetto. Abbiamo già evidenziato in altri articoli le criticità dei dati riferiti a Taranto ma, per chi volesse approfondire, ecco il link del Rapporto tumori 2015 (http://www.sanita.puglia.it/documents/36136/426747/Registro+Tumori+Puglia+-+Rapporto+2015/32bd2713-c206-4343-a597-8841da8c3596?version=1.0&t=1473754594613).

Grande trasparenza nella divulgazione dei dati: sembra proprio questo uno dei principali obiettivi del progetto Registro Tumori. La dott.ssa Mancuzzi ha sottolineato questo impegno ed espresso una certa rabbia per la mancanza di conoscenza, di parte dell’opinione pubblica tarantina, dell’esistenza, ormai consolidata, della struttura che ella dirige e dei dati che produce.

Per rendere ancora più accessibili e facilmente consultabili i dati del Rapporto tumori 2015, sarà disponibile online, già nei prossimi giorni, un programma di consultazione aperto al pubblico che avrà il vantaggio di fornire una più immediata lettura della situazione di incidenza tumori e sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi nelle quattro province pugliesi in cui già è attivo il Registro Tumori.

Il dato provinciale, tra l’altro, potrà essere scomposto tra comune capoluogo e resto della provincia. Questo è fondamentale, per esempio, per analizzare meglio i dati di Taranto che mostrano marcate differenze di incidenza tumori tra la città e il resto del territorio provinciale. Nel padiglione 152 della Regione Puglia è già stato possibile utilizzare questo programma semplificato di analisi dati e abbiamo personalmente constatato la sua effettiva validità nel favorire una più rapida comprensione della situazione relativa alle singole tipologie tumorali nelle varie province.

Nello stesso padiglione era presente anche uno stand del Centro Salute e Ambiente di Taranto che aveva l’obiettivo di far conoscere al pubblico le attività di analisi statistica, di screening, di prevenzione e di ricerca svolte dalla struttura. In particolare, è giusto puntare l’attenzione sullo studio in corso su un campione di 300 tra bambini e ragazzi sotto i 14 anni che valuterà, in collaborazione con l’Università di Brescia, eventuali deficit di apprendimento in relazione alla presenza e concentrazione di metalli pesanti in alcuni fluidi e tessuti corporei.

La pubblicazione dei risultati avverrà entro fine anno. Sono inoltre già terminate le elaborazioni statistiche dei dati di mortalità per singole cause relative al 2014 e a breve saranno rese pubbliche. Sta gradualmente aumentando il grado di conoscenza delle criticità sanitarie nella nostra città. A questo punto, però, ci aspettiamo anche delle azioni concrete – da parte delle istituzioni – per ridurre i fattori di rischio e tutelare una popolazione esposta da decenni a un inquinamento industriale che sul territorio nazionale non ha paragoni.

IL REPORT

In Puglia ogni anno si ammalano di tumore 11.000 uomini – 6 ogni 1000 abitanti – e 9.000 donne – 4 ogni 1000.  Il dato, in linea con il trend nazionale e in alcuni casi inferiore. Per gli uomini le patologie tumorali più diffuse in Puglia riguardano il tumore ai polmoni e bronchi (18,1%) e per le donne il cancro alla mammella (29,2%).

Il rapporto 2015 è stato illustrato da Lucia Bisceglia, componente del Centro di Coordinamento del Registro Tumori Pugliese: il dato relativo alla totalità dei tumori nella nostra Regione è in linea e anche inferiore a quello nazionale.  Si riscontrano però alcune criticità territoriali per alcune tipologie di tumori: quella maggiore è rappresentata, per gli uomini, dal tumore al fegato che nella Bat ha un’incidenza del 33% contro il 20,3% della media nazionale.

L’altro elemento di criticità è legato al cancro ai polmoni che vede un’ incidenza preponderante nelle province di Lecce e nel capoluogo tarantino. Un altro dato, decisamente superiore al trend nazionale, è quello riferito al tumore alla vescica. In questo caso si riscontra un dato preoccupante nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Il Registro Tumori consente di analizzare anche l’andamento nel tempo di alcune patologie. Preoccupa la crescita del tumore alla tiroide e del melanoma cutaneo.

E’ stato inoltre condotto uno studio sulla incidenza dei tumori infantili in tutta la Puglia ed è emerso un eccesso del 30% nell l’area tarantina.  Infine, il dato legato alla sopravvivenza entro i cinque anni dalla scoperta della malattia. I dati regionali sono in linea con la media nazionale e, in alcuni casi, più incoraggianti, come nel caso del cancro alla mammella e dei tumori ematologici.  Lucia Mangone, Presidente Nazionale Airtum, ha posto l’accento sulla implementazione di screening riservati alla popolazione evidenziando un elemento importante: al Nord rispetto al Sud sono maggiori le possibilità di sopravvivenza nonostante la più alta incidenza di patologie tumorali.

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