Terremoto: in cinquanta a donare il sangue tra Taranto, Modugno e Bitonto

 

Sono circa 50 le persone, tra ospiti e dipendenti della cooperativa sociale «Costruiamo Insieme», che in queste ore hanno scelto di donare il sangue in favore delle vittime del terremoto. Dopo la proposta di offrire un aiuto diretto alle popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia, i migranti ospitati nelle struttura di Taranto, Modugno e Bitonto gestite dalla cooperativa presieduta da Nicole Sansonetti, hanno proseguito nella gara di solidarietà.

Nel capoluogo ionico ieri mattina sono circa 20 le persone che hanno donato il sangue. Altri 30 invece si sono recati nei centri trasfusionali della provincia di Bari. Una possibilità che i medici concesso solo a chi è in grado di capire bene l’italiano, necessario per svolgere il colloquio preliminare con il medico durane il quale, per motivi di privacy, l’Asl ha deciso di evitare l’intervento dell’interprete.

«I nostri ospiti e i nostri dipendenti – ha spiegato Sansonetti – sono seriamente intenzionati a essere in prima linea in questo momento difficile nelle modalità che vengono loro concesse. L’ipotesi di donare il sangue, a differenza dell’idea di recarsi sul posto, era di più facile realizzazione e così l’abbiamo immediatamente attuato. Quanto all’ipotesi di raggiungere le zone terremotate siamo in contatto con la Regione Puglia per definire una serie di dettagli e ufficializzare la nostra candidatura».

Poco dopo la diffusione della notizia, infatti, il dirigente della sezione Politiche per le migrazioni della Regione Puglia ha contattato la cooperazione Costruiamo Insieme fornendo una serie di dettagli importanti per concretizzare, in modo coordinato con il servizio già in corso, il sostegno. «In queste ore – ha spiegato Sansonetti – stiamo studiando le competenze professionali dei nostri ospiti: abbiamo tanti elettricisti, imbianchini, idraulici e altre figure che riteniamo possano dare una mano. Siamo chiaramente consapevoli che il Comitato Operativo della Protezione Civile Nazionale che è impegnato nel coordinamento della prima fase di soccorso in questo momento ha come priorità quella di salvare vite umane, ma presto occorrerà ricostruire quello che è andato distrutto e, da subito, i nostri ospiti saranno pronti».

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