I ragazzi hanno raccontato il disagio ambientale e sociale del loro presente senza mai far trasparire la rassegnazione, sostenendo, anzi argomentando le possibilità concrete di costruire una realtà migliore.
Siamo convinti che la funzione della scuola sia ben più ampia di quella “strettamente” didattica dell’istruzione, già di per sé determinante nella crescita degli alunni. Esiste una funzione civica piena di responsabilità nell’educare all’approccio al mondo considerato degli adulti e alle relazioni, in una società che pare aver perso la bussola, in cui il tempo dell’analisi è sempre più ridotto, a vantaggio di sintesi spesso offerte dall’esterno, già preconfezionate.
L’obiettivo era dunque quello di stimolare gli studenti, attraverso i docenti, alla partecipazione diretta alla vita sociale, utilizzando un evento di richiamo come il concertone del Primo maggio quale simbolo di un’azione collettiva, sviluppata all’insegna dell’inclusione. La consideriamo un’esperienza estremamente positiva, la conferenza di oggi è lo spazio ideale nel quale speriamo che gli studenti continuino a muoversi liberamente. Siamo solo ai primi passi di una collaborazione che ci teniamo a proseguire».
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