Uno Maggio Taranto: dai “Liberi e Pensanti” indice puntato contro il Comune e gli “sciacalli”

TARANTO – A due settimane di distanza dall’evento, il comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti” presenta un doppio bilancio dell’Uno Maggio tarantino. Da una parte c’è la soddisfazione per il successo ottenuto, grazie alle migliaia di persone che hanno accolto l’invito nel Parco Archeologico delle Mura Greche, dall’altra parte c’è la difficoltà a pareggiare i costi con le entrate. Nonostante la grande generosità dimostrata da cittadini e attività commerciali, infatti, non è stata ancora raggiunta la parità di bilancio.

“Il primo bilancio riguarda l’organizzazione, le presenze, i contenuti e il comitato stravince e siamo felicissimi di aver portato Taranto alla ribalta nazionale per qualcosa di positivo – spiega il presidente del comitato Cataldo Ranieri – poi c’è un secondo bilancio, quello dei numeri: chi doveva garantire la legalità – e ci riferiamo ai vigili urbani e al Comune di Taranto – non l’ha fatto, come ormai accade anche per la gestione della città. Il Comune non ha fatto rispettare l’ordinanza emanata dal sindaco che riguardava il divieto di vendita di bottiglie di vetro e lattine nel corso dell’evento. In tal senso ci muoveremo in quanto parte interessata per richiedere l’accesso agli atti del Comune attraverso i quali poi valuteremo eventuali responsabilità per agire con una richiesta di risarcimento danni. L’eventuale ricavato sarà devoluto in beneficenza”.

Inquietante la notizia secondo la quale il Comune avrebbe fatto svuotare i bagni pubblici all’interno del Parco. Nicola Ordini, altro componente del comitato, annuncia: «Andremo a fondo per capire di chi è la responsabilità». E’ chiaro, quindi, che l’indice sia puntato essenzialmente contro l’Amministrazione Comunale, rea di aver gestito in maniera pessima l’evento per quanto di sua competenza.

QUALE FUTURO IN VISTA DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE?

D’obbligo, da parte nostra, porre al Comitato una domanda sul futuro. Quale sarà il suo percorso da domani fino alle prossime elezioni amministrative, previste per il 2017? In città le voci sulla discesa in campo dell’Apecar si rincorrono e meritano, comunque, una replica da parte dei diretti interessati. «Di certo siamo stufi di stare fuori dai cancelli con i cartelli, siamo stanchi di manifestare e denunciare – spiega Ranieri – sono anni, infatti, che denunciamo, ma poi non cambia niente. Il Governo interviene per far passare leggi “salva Ilva” passando anche sui cadaveri dei nostri colleghi. Non ce lo dimentichiamo che quando la Procura ha sequestrato l’altoforno, dopo un infortunio mortale, si è fatto un decreto per andare avanti».

liberi pensantiAggiunge Nicola Ordini: «Andremo avanti con le nostre iniziative e le nostre attività di protesta e di proposta. Per quanto riguarda il discorso politico, ne dobbiamo ancora discutere nell’ambito delle nostre assemblee. Tutto ciò che verrà deciso, poi sarà reso pubblico». Ranieri assicura che la posizione ufficiale del Comitato sarà comunicata alla cittadinanza in tempo utile e sottolinea: «Questa città perde sempre, non vince mai. E’ una cosa che succede da decenni. A noi non interessa nulla dei partiti, dei colori politici, della distinzione tra destra e sinistra.  Sappiamo solo che questa città non ha voce in capitolo in niente perché amministrata da gente che è in malafede, incapace o assoggettata ai poteri forti. Non possiamo lasciarla in mano agli sciacalli».

L’ASSENZA DI LEGAMJONICI SUL PALCO 

Non è mancata, nel corso della conferenza stampa, una domanda sull’assenza sul palco dell’Uno Maggio di Daniela Spera, portavoce del comitato Legamjonici, da sempre in prima fila contro il progetto Tempa Rossa. «Noi abbiamo lavorato insieme a Valentina Petrini – risponde Nicola Ordini – per organizzare una giornata che dal punto di vista dei contenuti è stata molto importante. Insieme a lei, come comitato, abbiamo deciso di darci una linea per quanto riguarda i cambi palco e gli interventi che si sono succeduti. Abbiamo fatto delle scelte cercando di dare spazio a tutti, non abbiamo mirato contro nessuno. Ma quando si fanno delle scelte si finisce sempre per escludere qualcuno. Abbiamo dato spazio ai No Triv. Avremmo potuto dare spazio anche a Tempa Rossa sia chiamando Daniela Spera che altri elementi del comitato come Mimmo Battista, che è molto preparato sull’argomento. Non sono saliti sul palco loro due e nemmeno Marco De Bartolomeo, altro componente del movimento Stop Tempa Rossa. Non siamo nemici della Spera, nei confronti della quale nutriamo il massimo rispetto e la massima stima». A nostro avviso, come scritto nell’articolo pubblicato il 2 maggio scorso, sarebbe stato quanto mai opportuno garantire la presenza sul palco di chi – è il caso della Spera – sin dall’inizio, si è opposto con la massima determinazione e competenza al progetto della Total, a maggior ragione dopo il clamore suscitato dall’inchiesta condotta dalla Procura di Potenza.

LA DONAZIONE IN FAVORE DI UN BIMBO AUTISTICO

Dopo aver provveduto alla donazione dell’emogasometro al reparto di oncologia dell’Ospedale Moscati di Taranto, il Comitato ha deciso di usare il denaro raccolto attraverso i salvadanai presenti al Parco Archeologico delle Mura Greche per consentire una terapia in America a un bimbo autistico della cooperativa “Logos”. Sono stati raccolti 1.337 euro ai quali va aggiunto l’introito di un evento che Niccolò Fabi ha scelto di organizzare a Taranto, insieme alla moglie, nelle prossime settimane.

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