Ex Fusco, Troilo e Carducci, Confcommercio Taranto: si vada avanti

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Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Confcommercio Taranto.

Il Governo richiama la Regione che a sua volta bacchetta il Comune. Ancora una volta è di scena lo scarica barile. Intanto i palazzi Troilo, Carducci e l’ ex cinema-teatro Fusco restano lì, testimoni muti e semidecadenti di un tempo glorioso, mentre la città – sempre più in affanno- vede chiudere uno dopo l’altro negozi ed attività, e ridursi la capacità di sviluppare economia e di produrre posti di lavoro.

Tutte le speranze sono concentrate sul CIS, il Contratto Istituzionale di Sviluppo, che dovrebbe finalmente aprire la strada ad una serie di progetti che dovrebbero ridare fiato (anche attraverso la riqualificazione degli ambiti urbani e dei contenitori di pregio) ad una comunità che è ormai in debito di ossigeno da troppo tempo. Il Contratto riguarda: le bonifiche ambientali, la Città Vecchia, l’ arsenale militare, la portualità, il nuovo ospedale. Non ci sono i progetti di ristrutturazione dei tre immobili, o meglio ci sono – nel senso cioè che sarebbero stati accettati nel CIS- ma, non ci sarebbe la copertura finanziaria.

Il Comune, da quanto si apprende dalla stampa, per ora sembra non preoccuparsene e va avanti come se i fondi FERS 2007/13, con i quali si finanziava il recupero delle tre strutture, fossero ancora disponibili. La Regione intanto ribatte alle sollecitazioni del capostruttura dell’area tecnica del Tavolo, Giampiero Marchesi, “a dare concretezza e pragmatismo alla progettazione, sopratutto per quanto riguarda il piano finanziario”, facendo sapere che i progetti erano stati finanziati nell’ambito della precedente programmazione comunitaria, ma che oggi occorre intercettare nuove risorse, e che la copertura finanziaria potrebbe arrivare dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014/20.

Probabilmente non ha torto l’ assessore regionale Loredana Capone quando fa sapere che le risorse erano disponibili e che il Comune di Taranto non le ha utilizzate a tempo debito. La stessa Confcommercio più volte è intervenuta per sollecitare Sindaco e Assessori ad attivarsi per non incorrere nel rischio di perdere le risorse già assegnate. A giugno scorso i Giovani Imprenditori di Confcommercio organizzarono una manifestazione pubblica dinnanzi al Fusco e in quella occasione il Comune intervenne, dettando tempi e modalità di intervento.

Purtroppo, è vero: la storia del Fusco va avanti dal 2004 tra annunci, progetti e gare. E’altresì vero però che non si può continuare a girare in tondo, attorno alle responsabilità ed alle incapacità vere e presunte di questo e quello. E’ giunta l’ora di mettere un punto e di lavorare tutti nelle stessa direzione. La Regione faccia la sua parte e lo faccia al meglio e se occorre sopperendo alle eventuali carenze di altri Enti. Ai Tarantini non interessa chi dei due Enti sia più efficiente, pragmatico e meglio strutturato, se il Comune o la Regione. La storia di Taranto poco propositiva e poco concludente, sembra il classico dito dietro il quale vanno a nascondersi tutti. Sarebbe una sconfitta per tutti, Regione compresa, se Taranto non fosse messa nelle condizioni di cogliere al meglio le opportunità offerte dal Contratto Istituzionale di Programma.

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