Ilva, Duranti (Sel): risposta inaccettabile da Governo su caso diossina

«Questa mattina ho discusso l’interpellanza urgente, depositata a marzo scorso, sui picchi di diossina riscontrati nel deposimetro del quartiere Tamburi di Taranto. La risposta del governo è stata assolutamente inaccettabile e la ricostruzione dei fatti superficiale ed omissiva».

Lo sottolinea la deputata tarantina Donatella Duranti (Sinistra Italiana), precisando che «la relazione messa a punto dal politecnico di Torino – sulle analisi condotte tra il novembre 2014 ed il febbraio 2015 – ha evidenziato una concentrazione di diossine straordinariamente elevata, con i picchi maggiori proprio nel quartiere Tamburi. Il professor Assennato, nei suoi ultimi giorni da Direttore Generale di Arpa Puglia, ha contestato duramente sia le valutazioni del politecnico di Torino che asseriscono che i picchi di diossina non siano imputabili all’Ilva, sia l’effettiva trasmissione dei dati a tutti gli organi competenti».

Duranti giudica «gravissima la difesa dell’operato dei commissari, con la giustificazione che non abbiano reso noti immediatamente i dati per non suscitare allarme. Non una parola sul mancato invio dei dati ad Arpa Puglia che, lo voglio ricordare, ha dovuto inviare un ufficiale di polizia giudiziaria in Ilva per ottenere i dati completi. Nulla mi è stato riferito sulle modalità di manipolazione, gestione e trasferimento delle polveri dagli elettrofiltri». I commissari Ilva, conclude la deputata di Si – dovrebbero a mio giudizio dimettersi, perché hanno messo in atto una modalità scorretta di ‘governancè dell’azienda: avrebbero dovuto ispirarsi ai principi di trasparenza, collaborazione e tempestività e non lo hanno fatto«.

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