Raffineria Eni di Taranto, presentata mozione contro le emissioni odorigene

Falda Eni Taranto

Ha per oggetto le emissioni della raffineria Eni una mozione presentata da Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale della lista civica “ Ecologisti per Bonelli”, che sarà discussa nel corso della seduta del Consiglio comunale convocata per il prossimo 8 aprile. In particolare, si richiede un inserimento dei limiti delle emissioni odorigene nell’ambito del procedimento di riesame dell’Aia. Inoltre, si chiede il monitoraggio dell’idrogeno solforato. 

“Nel territorio del Comune di Taranto – è scritto nella mozione –  spesso viene percepito dalla popolazione un caratteristico e oltremodo sgradevole e cattivo odore di gas riconducibile ai processi industriali inerenti agli stabilimenti dell’agglomerato industriale di Taranto. Si tratta di un fenomeno emissivo di particolare intensità e persistenza che si è manifestato negli anni con carattere di continuità’ arrecando e continuando ad arrecare ai cittadini di Taranto danno e molestia. Questi composti odorigeni , comunemente chiamate “puzze di gas” ( tra cui l’idrogeno solforato H2S) secondo l’evidenza medico-epidemiologica e scientifica – indicano l’ emissione in atmosfera di agenti inquinanti pericolosi per la salute umana (in determinate concentrazioni e secondo i tempi di esposizione) oltre che per l’ambiente e la persistente e continua esposizione a tali inquinanti atmosferici, causa pregiudizi e danni ai cittadini di Taranto, generando preoccupazione per eventuali conseguenti effetti nocivi sulla salute soprattutto in considerazione del fatto che il Comune di Taranto fa parte di un’area ad elevato rischio di crisi ambientale”.

“Da una recente relazione dell’ARPA Puglia illustrata ai cittadini il 5 marzo 2016 – si legge ancora – è stato accertato il nesso causale tra le emissioni odorigene e la raffineria ENI in base ai risultati del progetto ODORTEL per l’anno 2015, da cui risulta che negli ultimi mesi del 2015 si sono registrati i maggiori picchi di emissioni odorigene ( il 7 gennaio 2016 si è registrato il valore più alto in assoluto di odori molesti) derivanti dall’area industriale e, considerando gli eventi più significativi, la direzione dei venti indica la loro provenienza dalla RAFFINERIA ENI s.p.a”.

Il consigliere ricorda che “il progetto Tempa Rossa aumenterà nell’ambiente le sostanze odorigene e l’idrogeno solforato (H2S), che è coinvolto non solo nell’estrazione ma anche in tutte le operazioni di stoccaggio, lavorazione e trasporto del petrolio e potrebbe essere rilasciato nell’aria in quantità più o meno abbondanti, a causa di perdite accidentali o di un continuo rilascio nell’ambiente. L’drogeno solforato a basse concentrazioni è motivo di disagio per la popolazione, ma a certe alte concentrazioni con un’esposizione di 15- 30 minuti può provocare la morte”.

La mozione invita il sindaco ad adottare, in caso di rilevamento dell’ARPA Puglia di nuovi picchi di sostanze odorigene, apposite ordinanze contingibili ed urgenti finalizzate a contrastare tali fenomeni per prevenire o impedire il pericolo e il danno per la salute pubblica. Infine, si chiede di esprimere il dissenso del Comune di Taranto rispetto all’emendamento al disegno di legge sul “Bilancio di previsione della Regione Puglia per il 2016” che ha prorogato di un anno i termini della legge regionale sulle emissioni odorigene e di invitare i consiglieri regionali della Provincia di Taranto a un’iniziativa normativa volta ad emendare la predetta legge regionale sulle emissioni odorigene in senso più restrittivo rispetto alla nuova tempistica.

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