Chi fermerà la musica? A Taranto la protesta del Liceo Musicale Archita 

 

Oggi, in tutta Italia, con lo slogan “Chi fermerà la musica?”, i Licei musicali si sono fatti sentire a suon di note per dire no alla decisione del Governo di mandare a casa tutti quei docenti che in questi anni hanno avviato e costruito i licei musicali e coreutici. Il Liceo musicale Archita ha suonato in piazza della Vittoria per testimoniare la vera buona scuola, fatta delle tante buone pratiche che in questi anni hanno accompagnato tantissime manifestazioni nella nostra città e non solo.

Dalle 10.00 alle 12.00 orchestra e coro del Liceo Musicale Archita hanno eseguito l’Inno di Mameli-Novaro, il coro Và pensiero di Giuseppe Verdi e l’Ouverture del Barbiere di Siviglia di Giovanni Paisiello per manifestare il loro dissenso in merito a questa scelta. E’ stato inoltre osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime degli attentati di Bruxelles e delle studentesse Erasmus morte nell’incidente in Spagna, nonché per ricordare l’alunno Scipione Barnaba morto la scorsa estate.

Gli studenti, i loro genitori e i docenti del Liceo Musicale Archita di Taranto si sono uniti così ai loro colleghi del resto d’Italia sperando che la musica – nel paese della musica – non sia ancora una volta mortificata. La mobilitazione dei licei musicali e coreutici italiani è stata determinata dalla pubblicazione del decreto ministeriale sulle nuove classi di concorso, del successivo decreto ministeriale sul bando di concorso e sul Contratto della mobilità territoriale e professionale che regolano l’accesso agli insegnamenti. Dal prossimo anno scolastico la maggior parte dei docenti delle materie musicali e

coreutiche di indirizzo (musica d’insieme, storia della musica, strumento musicale, tecnologie musicali, teoria analisi e composizione e tutte le discipline legate alla danza nei coreutici) che attualmente insegnano nei licei musicali e coreutici, di ruolo e non di ruolo, perderanno la possibilità di continuare a insegnare in quanto non potranno partecipare al concorso e molti docenti non potranno più contare su altro incarico scolastico

Tutti i docenti di ruolo, neo immessi in ruolo con la Legge 107 e non di ruolo (abilitati e non abilitati) dei Licei Musicali e Coreutici d’Italia manifestano il loro disagio nel vedere non riconosciuto a nessun titolo dal governo e dal Ministero dell’Istruzione l’impegno profuso in anni di servizio per l’insegnamento delle materie di indirizzo  nei licei musicali e coreutici. La loro presenza ha consentito di dare concretezza a un vacillante e confuso quadro normativo del Ministero e nello stesso tempo ha garantito agli studenti il conseguimento di standard elevati di competenze che hanno portato alunni dei licei musicali (e ve ne sono anche molti dell’Archita) ad ottenere l’accesso alle più prestigiose università ed accademie non solo italiane, a vincere concorsi internazionali, ad avere incarichi da teatri, enti ed associazioni musicali e concertistiche. Sono stati anni di ricerca-azione sul campo, di formazione e autoformazione che il Ministero dell’Istruzione vorrebbe ignorare completamente.

I docenti ritengono invece che sia necessario valorizzare l’esperienza acquisita perché i licei musicali e coreutici hanno bisogno dell’esperienza di tutto questo personale per continuare a vivere e finalmente iniziare a prosperare. Queste le parole di Simone Borsci, uno studente della 4^ A del Liceo Musicale Archita: “Tutto ciò non può essere ignorato, nessuno fermerà il lavoro di docenti che hanno dato l’anima per garantire l’evoluzione del liceo musicale, nessuno potrà mai interrompere il bellissimo rapporto instaurato tra professori ed alunni, nessuno fermerà la musica”.

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