Vittime dell’amianto: disparità di trattamento tra militari e civili

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La deputata del Gruppo Misto, Vincenza Labriola, con un’interrogazione rivolta al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al ministro della Salute e al ministro della Difesa, ha chiesto come il governo intenda superare l’ingiusta disparità di trattamento esistente tra le vittime da esposizione ad amianto civili e militari, con particolare riferimento alla marina.
“Il governo, consapevole della pericolosità dell’amianto e dei danni irreversibili da esso causati, che portano spesso alla morte, non perda altro tempo prezioso, estendendo la stessa tutela, in modo automatico, a tutti i cittadini italiani colpiti e alle rispettive famiglie – prosegue Labriola –. I ministri interrogati dicano altresì se intendano avviare una campagna di sensibilizzazione, in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA),  per coloro che pur avendo diritto non sono a conoscenza della possibilità di avere riconosciute le stesse indennità spettanti alle altre vittime dell’amianto”.
“Secondo i dati pubblicati dall’ONA i casi di insorgenza di mesotelioma da amianto in Italia sono in costante aumento – conclude la deputata –. Per almeno il 15,2% dei casi, l’esposizione professionale  sarebbe  riconducibile alle attività lavorative nel settore edile, più dell’8,3% nel settore dell’industria metalmeccanica, quasi il 7% nell’industria tessile e ancora un 7% nella cantieristica navale. All’Osservatorio risulta infine che  il  comparto Difesa conti più di 620 casi, e rappresenti il 4,1% del totale dei mesoteliomi insorti in seguito alle esposizioni professionali”.

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