Parcheggio tra gli scavi archeologici a Taranto: ora dovrà rispondere il ministro Franceschini

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TARANTO – La nostra inchiesta sul parcheggio tra gli scavi archeologici nel rione “Tamburi”, in zona “Croce”, diventa interrogazione parlamentare al ministro Dario Franceschini. Il clamore suscitato dalla denuncia di InchiostroVerde, contenuta nell’articolo dello scorso 18 febbraio (clicca qui), ha raccolto l’attenzione del deputato pugliese Giuseppe Brescia del MoVimento 5 Stelle, che proprio oggi ha depositato  un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo.

3Una notizia che premia il giornalismo d’inchiesta, oltre all’impegno del nostro sito, mirato ad accendere i riflettori su un progetto che tradisce la storia di Taranto dando la priorità ad altri interessi.  L’interrogazione presentata dall’on. Brescia, che cita nella premessa l’articolo di InchiostroVerde,  punta a fare chiarezza sulle responsabilità che hanno portato all’attuazione del progetto per la realizzazione di un parcheggio di interscambio per auto e bus urbani ed extraurbani, nonostante il rinvenimento di importanti reperti archeologici proprio in tale area.

“Nei primi mesi dell’anno 2010 – spiega in una nota il deputato M5S, membro della VII Commissione Cultura  – il Comune di Taranto ha affidato alla cooperativa ATI Polisviluppo-Novelune il compito di effettuare indagini di archeologia preventiva. Le ricerche condotte tra giugno e settembre 2010 hanno portato al rinvenimento di importanti reperti e insediamenti di età classica, romana e medioevale, il cui valore è stato confermato dalla stessa cooperativa Novelune (insieme alla Polisviluppo, ndr) che consigliava di apporre immediatamente un vincolo sull’area e favorire ulteriori interventi di scavo per portare alla luce l’intero sito archeologico e renderlo fruibile al pubblico. La Soprintendenza ai beni culturali aveva espresso parere positivo al progetto, a condizione che fossero compiuti dei saggi stratigrafici preventivi».

lavori 1Continua Brescia: “Ad oggi, nonostante il parere della Soprintendenza e, soprattutto, sebbene le indagini compiute abbiano portato alla luce testimonianze archeologiche di grande interesse, il Comune di Taranto ha proceduto con l’avviamento dei lavori per la realizzazione del progetto. Sebbene il Comune abbia approvato una “perizia di variante”per salvaguardare i rinvenimenti archeologici sarebbero comunque numerosi i danni ai reperti causati dall’avvio dei lavori. Non ci spieghiamo come mai organi competenti, come la Soprintendenza, non abbiano apposto immediatamente un vincolo sulla zona interessata dal progetto una volta rinvenute le prime testimonianze archeologiche. Per questo chiediamo al Ministro di far chiarezza sulla vicenda e di porre rimedio ai danni purtroppo già arrecati al sito archeologico scoperto. Una città come Taranto, antico centro della Magna Grecia, merita di essere riscoperta, merita di essere ricordata per il suo importante passato conclude Brescia  la realizzazione di un sito archeologico fruibilelavori 2 sarebbe sicuramente fonte di ricchezza per la città stessa oltre che per l’intero circuito turistico della Puglia”.

InchiostroVerde continuerà a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia. Siamo curiosi di conoscere quali saranno le risposte del ministero ai quesiti avanzati dall’on. Brescia e, soprattutto, quali saranno le informazioni che verranno fornite allo stesso ministero dal Comune di Taranto e dalla Soprintendenza. Finalmente, anche loro dovranno spiegare la loro posizione e il perché di una scelta che a noi pare assurda. Quel parcheggio poteva benissimo sorgere in un’altra zona del quartiere Tamburi: un’area realmente periferica e non caratterizzata da reperti archeologici di notevole valore come quelli rinvenuti in località “Croce”. A quanto ci risulta, infatti, l’orientamento iniziale era quello di realizzare il parcheggio più a nord, dove si sarebbe meglio raccordato con strade a grande scorrimento. Qualcosa, però, deve essersi messo di traverso. E la scelta è comunque ricaduta sulla zona “Croce”, dove avrebbe potuto nascere un Parco archeologico degno di tale nome, a disposizione dei turisti e degli stessi tarantini. Ma nella città che oggi rivendica la permanenza della sede della Soprintendenza, trasferita a Lecce dalla riforma voluta dal ministro Franceschini, le scelte lungimiranti hanno sempre latitato.

LINK INTERROGAZIONE: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=4/12290&ramo=CAMERA&leg=17

LINK ARTICOLOhttps://www.inchiostroverde.it/il-parcheggio-tra-gli-scavi-cosi-taranto-tradisce-la-sua-storia/

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