Ilva, Bonelli ripropone la sua ricetta: un decreto salva-Taranto

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bonelli“Su Ilva si sta giocando una partita a risiko, che sta portando la città di Taranto nel baratro lasciando irrisolti i drammatici problemi ambientali, sanitari e occupazionali, per questo il governo deve cambiare linea”, lo dichiara Angelo Bonelli dei Verdi e consigliere comunale a Taranto.

“Qualcuno pensa che il problema di Ilva sia stata la magistratura e l’ambientalismo estremista, ma sbaglia perché  i magistrati hanno perseguito gravi reati e grazie agli ambientalisti i dati sulla mortalità sono stati resi pubblici, visto che erano chiusi negli uffici dei ministri: non dobbiamo dimenticare che i bambini a Taranto si ammalano di tumore di un +51% rispetto alla media pugliese”, continua l’esponente ecologista.

“In realtà – secondo Bonelli – il problema dell’Ilva è stata l’incapacità del management ad affrontare la storia e l’assenza di innovazione tecnologica oltre che una scelta sbagliata di localizzazione del sito nel 1950 e non dobbiamo pensare che il problema sia l’Europa ora che vi sono due procedure d’infrazione: una per questioni ambientali e l’altra per aiuti di stato. Dal giorno del sequestro Ilva 26 luglio 2102 si sono persi 4 anni  e l’unica cosa che si è riusciti a pensare e realizzare è stata un’impressionante successione di decreti salva Ilva. Sarebbe troppo semplice per noi (ecologisti) dire l’avevamo detto! Ancora prima della decisione dell’autorità giudiziaria di Taranto di sequestrare Ilva avevamo indicato che la strada era la conversione  dell’area industriale come fatto a Pittsburgh o Bilbao”.

Conclude Bonelli: “Quelle due città dopo la scelta di avviare processi di conversione industriale, che ha portato alla chiusura di acciaierie e delocalizzazione di altre, non sono sprofondate nel disastro economico e sociale  al contrario hanno visto aumentare la ricchezza, l’occupazione e migliorare la qualità della vita abbattendo l’inquinamento.  Noi Verdi abbiamo, da tempo, fatto una proposta operativa con il decreto Salva Taranto, che riproponiamo all’attenzione del governo sperando che abbia il coraggio di andare in quella direzione”.

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