Ipogeo Frantoio normanno: porte aperte

ipogeo frantoio

TARANTO – Con una semplice ma suggestiva cerimonia, domenica scorsa, è stata inaugurata l’apertura natalizia dell’ipogeo comunale Frantoio normanno, in via Cava. Era presente un pubblico di studiosi, turisti, docenti e semplici curiosi. L’apertura del sito è stata fortemente caldeggiata dal sindaco, Ippazio Stefàno, nell’ambito della politica dell’Amministrazione comunale tesa a una costante valorizzazione culturale e socio-urbanistica del Borgo Antico.

In un breve saluto l’assessore alla Cultura, Mino Ianne, ha evidenziato le caratteristiche storiche e la pregevolezza del sito e ha illustrato l’intenso programma di animazione che si svolgerà al suo interno, predisposto dall’Assessorato per tutto il periodo natalizio, dal 23 dicembre al 10 gennaio. Quindi il parroco della Cattedrale, don Emanuele Ferro, ha impartito la benedizione ai suggestivi ambienti, ben illuminati e arricchiti da luminarie natalizie e allestiti con presepi e raffigurazioni natalizie dalla sezione di Taranto del Liceo artistico Calò, con il coordinamento dell’Ufficio scolastico provinciale. L’allestimento è completato da alcuni caratteristici presepi realizzati da Nicola Giudetti.

Il Frantoio normanno rimarrà aperto tutti i giorni, fino al 10 gennaio, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20; al termine degli opportuni lavori di messa a norma saranno riaperti al pubblico anche gli altri due pregevoli ipogei comunali di via Cava. L’assessorato alla Cultura, proprio in concomitanza con la riapertura dall’ipogeo Frantoio e in occasione delle festività natalizie, ha inteso favorire la fruizione di alcuni siti di particolare rilievo della città di Taranto: partendo dallo sportello IAT (Galleria comunale del Castello Aragonese), saranno effettuate visite guidate gratuite, lungo un itinerario all’interno di Taranto Vecchia, partendo dal Castello per terminare al settecentesco Palazzo Pantaleo. In tale percorso i visitatori avranno modo di ammirare il Tempio Dorico di piazza Castello, l’intera via Duomo, la Cattedrale di San Cataldo, il Frantoio, la chiesa di San Domenico e, infine, il Palazzo Pantaleo e il suo Museo Etnografico.

 

 

 

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