Pm10 a Taranto, Stefàno punta l’indice contro l’allarmismo mediatico

TARANTO – «Si è davvero spiacenti di dover sottolineare l’infondatezza delle notizie diffuse dal servizio televisivo messo in onda da codesta redazione, nell’edizione serale delle 20 di ieri circa i livelli di inquinamento da PM10 a Taranto». Lo scrive il sindaco Ezio Stefàno in una lettera rivolta al direttore del Tg1. E stavolta crediamo che il primo cittadino non abbia tutti i torti a lamentare una certa “approssimazione” e una spiccata tendenza al sensazionalismo da parte dei media nel trattare un argomento così delicato. Che poi lo stesso Stefàno avrebbe potuto e dovuto gestire diversamente e in maniera decisamente più incisiva la questione ambientale e sanitaria – dal primo giorno in cui è stato eletto sindaco – questo è un altro discorso.

stefàno«I valori degli inquinanti, in questo periodo, come accertati dall’ARPA, e divulgati da Legambiente – si legge nella nota del sindaco – sono al di sotto della soglia di allerta e che, quindi, il decalogo dei suggerimenti alla cittadinanza elaborato da ARPA Puglia e dal Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto, da osservare in caso di superamento dei limiti, non andava applicato essendo di tipo precauzionale. 

In proposito è sufficiente consultare il portale regionale della salute di ASL Taranto – news, per verificare la bontà dei valori registrati, che proprio nel corso della scorsa settimana hanno fatto rilevare percentuali di molto al di sotto dei limiti previsti dalla legge.

Quindi va smentito questo clima di allarmismo lanciato dal vostro servizio televisivo, chiarendo a caratteri cubitali che questo codice di comportamento rivolto ai cittadini, affetti da particolari patologie, contiene  misure cautelative in occasione di possibili criticità dello stato di qualità dell’aria a Taranto.

La questione ambientale a Taranto è un fatto serio e, come tale, viene affrontato quotidianamente da quanti sono preposti per ruolo istituzionale ed ai quali sono rimesse le valutazioni scientifiche ed alle conseguenti misure precauzionali, ed è seguito costantemente dalle Istituzioni. Non possono essere tenute in considerazione altre fonti che non abbiano un ruolo accademico.

E’ stato, quindi, fortemente fuorviante il contenuto del vostro servizio che se da un lato ha penalizzato, come danno di immagine il territorio jonico, ha di fatto vanificato gli sforzi che il Governo nazionale sta profondendo per il miglioramento della qualità dell’ambiente a Taranto attraverso l’azione di compatibilità ambientale dello Stabilimento siderurgico dell’ILVA.

Un ultimo dato: secondo fonti statistiche riferite dal Dipartimento dell’ASL di Taranto i livelli di inquinamento da PM10 a Roma, come nelle regione dell’Emilia-Romagna e Lombardia erano nettamente superiori a quelli di Taranto; eppure i mezzi di informazione non né hanno “parlato”.

Abbiamo subito, dunque, malvolentieri questo vostro servizio – di cattiva informazione –  che seppure della durata di pochi minuti ha avuto la forza di vanificare il tanto lavoro che si sta facendo da molto tempo per coniugare il diritto alla salute con il lavoro. Non ci resta che sperare che possiate ovviare con altre iniziative in grado di farci recuperare, almeno in parte, credibilità ed immagine nel Paese».

 

 

 

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