Pm10 e Wind Days: sul sito della Asl di Taranto le raccomandazioni per i cittadini

Ilva - tamburi

aslTARANTO – E’ stata pubblicata ieri sulle pagine internet della Asl di Taranto (clicca qui), la relazione redatta dal Dipartimento di Prevenzione contenente le prescrizioni da suggerire alla popolazione per mitigare gli effetti sanitari legati all’esposizione agli inquinanti atmosferici. Tali consigli sono stati elaborati sulla base dei dati rilevati dall’Arpa, attraverso la rete di centraline di quality dell’aria, nel periodo 2010- 2015. Sempre sul sito della Asl sarà data comunicazione sui Wind-days, giorni di forte vento che intensificano i fenomeni di inquinamento a discapito soprattutto del quartiere “Tamburi”. Ma cosa dice la relazione della Asl, inoltrata al direttore di Arpa Puglia Giorgio Assennato e al sindaco Ezio Stefàno?

Innanzitutto, si fa chiarezza su un punto: “Non vi è alcuna evidenza scientifica relativa a possibili effetti sanitari a breve termine prodotta da picchi di IPA sono, invece, riportati con certezza effetti sanitari legati ai livelli del PM10. La specificità dell’associazione è sostenuta dagli studi di mortalità che hanno evidenziato come i rischi relativi associati alle patologie respiratorie e cardiovascolari siano sempre maggiori del rischio relativo globale (mortalità overall). A questo si sommano gli altrettanto noti effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico urbano, per i quali esistono evidenze consolidate di un aumento della mortalità negli anni, che è in relazione, oltre che al rischio cardio-respiratorio, anche a quello neoplastico”. La Asl conferma, quindi, quanto argomentato anche su InchiostroVerde.it  dal prof. Giorgio Assennato ed Arpa Puglia sull’opportunità di considerare i livelli di PM10 come elementi degni di attenzione, piuttosto che i livelli di IPA, a differenza di quanto sostiene da tempo l’associazione ambientalista Peacelink.

La Asl ricorda che a Taranto “i principali problemi di salute connessi all’inquinamento atmosferico sono legati soprattutto ai livelli di PM10 e ai relativi inquinanti cancerogeni adsorbiti, come il benzo(a)pirene [B(a)p], che sono strettamente correlati alle attività produttive dello stabilimento ILVA. Per decenni i cittadini di Taranto, e in particolar modo quelli residenti nelle zone limitrofe all’area industriale, sono stati esposti a elevate concentrazioni di inquinanti ambientali, che non possono non aver avuto un ruolo in termini di salute pubblica, e i cui effetti potrebbero manifestarsi anche negli anni a venire”. A supporto di questa considerazione la Regione Puglia, con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1944 del 2 ottobre 2012, ha approvato il “Piano contenete le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi (TA) per gli inquinanti PM10 e B(a)p.

benzoapireneDal mese di ottobre 2012, anche in relazione al rallentamento della produzione dell’ILVA, “si è assistito a una drastica riduzione della concentrazione di polveri sottili e di B(a)p, persino nelle aree adiacenti allo stabilimento industriale. Lo evidenziano i dati esposti nell’ultima relazione sulla qualità dell’aria nell’area di Taranto dell’ARPA Puglia, nonché le rilevazioni presenti nel dossier pubblicato da Legambiente “Mal’Aria 2015”. Secondo queste fonti, infatti, nella città di Taranto (centraline di rilevamento di via Macchiavelli e via Archimede) il PM10 ha superato la media giornaliera di 50 µg/m3 solo 2 volte nel 2014 e in 6 occasioni nel 2015, mentre nel 2014 il valore annuale medio di PM2,5 si è attestato ampiamente al di sotto della soglia dei 25 µg/m3 , in piena ottemperanza ai limiti di legge”.

La Asl rammenta che il Dlgs 155/2010, che ha recepito la normativa europea di riferimento, prevede delle soglie di concentrazione in aria delle polveri sottili PM10 e PM2,5 calcolate su base temporale giornaliera ed annuale: il valore limite annuale per la protezione della salute umana di 40 µg/m3 , quello giornaliero è di 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte/anno. Un discorso analogo può essere fatto per sostanze cancerogene come il B(a)p, presente in valori sensibilmente inferiori alla soglia prevista dalla normativa vigente (media annuale <1 ng/m3 ) per tutto il triennio 2012-2014. Di seguito i contenuti integrali della relazione e la tabella contenente le raccomandazioni della Asl per tutelare la salute dei cittadini.

Alessandra Congedo

I “Wind Days”

L’analisi dei dati storici in possesso di ARPA Puglia ha evidenziato un aumento significativo della concentrazione di PM10 nei solo quartieri vicini all’area industriale, in quelle giornate, definite “Wind days”, in cui il vento sulla città di Taranto spira con direzione proveniente dai quadranti Nord e Ovest a una velocità ≥ 7 m/s. Numerosi studi hanno dimostrato la notevole influenza esercitata dai fattori meteorologici locali e dalla stagionalità sui livelli di inquinanti presenti nell’aria e, di conseguenza, sulla salute delle popolazioni esposte. Per questa ragione in Italia sono stati sperimentati dei modelli previsionali, atti a individuare e selezionare i dati metereologici utili che potrebbero avere un impatto sulla qualità dell’aria. Tali sistemi sono stati adottati, ad esempio, da ARPA Emilia Romagna a livello regionale e da ARPA Lazio per il Comune di Roma.

Dal 2012 l’ARPA Puglia utilizza un sistema modellistico previsionale di qualità dell’aria (SKYNET), che a partire dalle previsioni metereologiche numeriche ha permesso di identificare i “Wind days”. Il “Piano contenete le prime misure di intervento per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi per gli inquinanti PM10 e B(a)p” ha disposto che tali previsioni fossero comunicate con 48 h di anticipo alle aziende sottoposte ad AIA nell’area di Taranto e Statte, obbligando le stesse a ridurre le emissioni di inquinanti in queste giornate. Ad oggi il sistema previsionale è stato ottimizzato utilizzando gli output delle catene modellistiche WRF e COSMO. Sulla base di questi sistemi, l’ARPA Puglia sta sviluppando un modello previsionale in grado di restituire una stima georeferenziata della concentrazione di PM10 in tutta l’area urbana del capoluogo ionico, in analogia a quanto fatto da ARPA Emilia Romagna e ARPA Lazio.

Indicazioni e sistema di allerta per la popolazione

P1010359Per quanto attiene ai primi 10 mesi del 2015, i dati forniti dalla rete di qualità dell’aria (ARPA Puglia) per la città di Taranto mostrano un livello medio di PM10 di 25 µg/m3 . Si attestano al di sopra della media solo le misurazioni provenienti dalle centraline prospicienti all’area industriale, senza che venga superato il livello di 50 µg/m3 , stabilito dalla normativa, se non in pochi giorni l’anno. Il differenziale registrato tra la cabina di registrazione più vicina all’area industriale (via Macchiavelli) e quella più lontana (Talsano) è di 5,7 µg/m3 nelle giornate ordinarie e di 17,5 µg/m3 nei “Wind Days”. Infine, osservando la variazione del PM10 nelle zone urbane limitrofe all’area industriale, per fascia oraria nelle giornate ordinarie, si rilevano valori più elevati tra le 8 e le 9 a.m., probabilmente a causa delle condizioni meteo climatiche e dell’apporto aggiuntivo del traffico auto veicolare.

L’analisi del quadro emerso dalle rilevazioni ARPA evidenzia che la situazione in merito alla presenza nell’aria di inquinanti di origine industriale è complessivamente sotto controllo e non si osservano reali urgenze in termini di salute pubblica. I valori riscontrati di polveri sottili e di B(a)p, infatti, sono conformi ai parametri di legge e questo può essere messo certamente anche in relazione allo stato di minore produzione da parte dello stabilimento siderurgico ILVA, circostanza che potrebbe subire una variazione in peggio, nel caso di riaccensione e piena produzione degli impianti. In questo senso sono confortanti i dati diffusi da Legambiente, che ha stilato una speciale classifica relativa alla presenza di polveri sottili nelle città italiane, in cui Taranto si colloca al 56° posto di 76 aree urbane, alle spalle di numerosi centri il cui contesto industriale è meno sviluppato rispetto a quello del capoluogo ionico.

Nonostante le premesse sopra esposte, va evidenziato come i valori limite previsti dalla normativa europea per il PM10 e PM2,5 siano ampiamente superiori a quanto raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, pur affermando che in realtà non esiste un livello di esposizione sicura per la salute, ha fissato rispettivamente a 20 e 10 µg/m3 la media annuale di tali polveri sottili da non superare. Infine, è opportuno considerare che la popolazione della città di Taranto, e in particolare quella parte che risiede nei quartieri limitrofi alla zona industriale, a fronte della pregressa esposizione ad elevati livelli di inquinamento atmosferico, rappresenta un gruppo ad alto rischio per lo sviluppo di patologie correlate all’inalazione di polveri sottili, perciò necessita di maggior tutela rispetto alla popolazione generale.

Sulla scorta di queste considerazioni e a supporto delle azioni già previste dal Piano, il Dipartimento di Prevenzione della ASL Taranto, in collaborazione con ARPA Puglia e Comune di Taranto ha predisposto un programma aggiuntivo per ridurre l’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici. Tale programma prevede l’emissione, sulla base dei dati previsionali sulla concentrazione di PM10 nell’aria (elaborati e trasmessi con 48 h di anticipo da ARPA Puglia), di una serie di raccomandazioni utili per minimizzare l’esposizione a polveri sottili della popolazione della città di Taranto. Tali raccomandazioni, differenziate in funzione dei livelli di PM10.

Considerando i dati storici secondo il quale il livello medio di PM10 nelle zone urbane limitrofe all’area industriale si attestano ordinariamente poco al di sopra dei 25 µg/m3 , nelle giornate ordinarie si ritiene opportuno osservare raccomandazioni di livello 1. Al contrario, ogniqualvolta i modelli previsionali di ARPA Puglia segnaleranno condizioni metereologiche che rientrano nella definizione di “Wind Day”, in previsione di un possibile aumento del PM10 oltre la soglia dei 50 µg/m3 , a titolo preventivo e secondo il principio di “massima precauzione”, nelle zone urbane prospicienti all’area industriale dovrà essere osservata automaticamente una raccomandazione di livello 2. Inoltre, qualora l’aggiornamento dei dati di rilevamento della qualità dell’aria determini una variazione delle stime previsionali della concentrazione del PM10, le raccomandazioni saranno tempestivamente aggiornate a un livello corrispondente alla soglia massima prevista.

In attesa che Arpa Puglia renda pienamente operativo il sistema previsionale georeferenziato di qualità dell’aria, che consentirà di determinare anticipatamente le eventuali criticità di qualità dell’aria nelle varie zone della città di Taranto, si sottolinea la necessità di svolgere sin d’ora un’adeguata campagna comunicativa, volta a informare la popolazione in merito alle precauzioni e ai comportamenti da adottare per ridurre i rischi per la salute connessi all’inalazione di inquinanti atmosferici. Infatti, è opportuno sottolineare che le indicazioni generali utili a ridurre l’esposizione personale agli inquinanti atmosferici presenti nell’aria, ovvero svolgere attività fisica non oltre le 8 del mattino o nel primo pomeriggio, arieggiare gli ambienti domestici negli stessi orari e ridurre al minimo l’utilizzo di automezzi, sono comportamenti consigliati a tutta la popolazione a prescindere dai livelli di inquinamento presenti.

Inoltre, si vuole precisare che le indicazioni in merito alle fasce orarie in cui svolgere attività motorie non sono in alcun modo tese a scoraggiare il movimento e l’esercizio, al contrario si ribadisce anche in questa sede l’importanza di svolgere attività fisica quotidianamente. Strategie vincenti di promozione della salute devono passare attraverso l’ingegnerizzazione di percorsi integrati, che presuppongono un “gioco di squadra” tra tutti gli enti coinvolti nella riduzione dell’inquinamento atmosferico della città di Taranto.

raccomandazioni asl

 

 

 

 

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