Porto di Taranto, si tenta la strada della new.co

Porto di Taranto

porto di tarantoAll’indomani dell’invio delle lettere di messa in mobilità per i 536 lavoratori di TCT (Taranto Container Terminal), il governo prova a prendere in mano la situazione e, in una riunione che si è svolta nel pomeriggio di ieri a palazzo Chigi, ha annunciato ai sindacati che, attraverso l’Autorità portuale di Taranto, verrà dato immediato avvio ad un’operazione di scouting al fine di sollecitare manifestazioni d’interesse per l’utilizzo della banchina del molo polisettoriale.

L’obiettivo indicato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, sarebbe quello di costituire una new.co con operatori che stiano sul mercato, eventualmente anche con una presenza di soggetti a partecipazione pubblica. L’auspicio di tutte le parti in causa è quello di concludere entro i 75 giorni della procedura di mobilità. All’incontro hanno preso parte la sottosegretaria al Lavoro Teresa Bellanova, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (ieri era assente il ministro Delrio), il ministero dello Sviluppo economico, il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il presidente dell’Autorità portuale Sergio Prete e le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali.

Dopo 14 anni dunque, il porto di Taranto cerca nuove società terminaliste. Che possano anche ottenere diverse concessioni, onde evitare di ripetere il monopolio avuto con la TCT, che avrebbe avuto la concessione sino al 2061, chiudendo di fatto ad altri operatori la possibilità di servirsi dello scalo ionico. Oltre al fatto che si dovrà prevedere una clausola sociale per fare in modo che i futuri operatori assumano l’intero bacino dei 538 lavoratori della TCT, che dopo essere stati messi in ferie forzati sono ora in mobilità.

Stando a quanto trapelato dal vertice di ieri, nella futura new.co dovrebbe avere un ruolo da protagonista la Fs Logistica, affiancata da uno o più terminalisti di caratura internazionale. FS Logistica è un’azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane, e si occupa di servizi di logistica ferroviaria per il sistema italiano delle merci. Svolge attività di logistica integrata (servizi di deposito, handling e gestione degli ordini dagli stabilimenti di produzione fino al mercato di consumo della grande distribuzione organizzata) e di progettazione e realizzazione di infrastrutture atte a tal fine.

Questa società si occupa inoltre di progetti su misura per gestione di flussi di prodotti industriali e soluzioni logistiche per la gestione del ciclo dei rifiuti. Tra le sue finalità, c’è quella di creare, in partnership con operatori logistici nazionali e internazionali, un network di logistica specificatamente funzionale al trasporto ferroviario. FS Logistica dispone inoltre di infrastrutture logistiche su tutto il territorio italiano ed è presente sul mercato con le proprie Business Unit. I settori di attività principali sono la petrolchimica, l’ambiente e il territorio (Business Unit “Industria Chimica e Ambiente”), la siderurgia (Business Unit “Siderurgia”), quello dei grandi clienti istituzionali (Business Unit “Omniaexpress”) e la logistica distributiva di beni di largo consumo realizzata attraverso la società ItaliaLogistica, creata in joint-venture paritetica con il gruppo Poste Italiane S.p.A.

Tra gli operatori internazionali invece, continua a circolare il nome del gruppo Msc che opera però nel campo delle crociere, settore nel quale il porto di Taranto è ancora all’anno zero.  Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio De Vincenti, la new.co dovrà presentare nel più breve tempo possibile un piano industriale nel quale saranno indicate le attività su Taranto, i ritmi di assorbimento dei lavoratori e gli investimenti. Certo è che il tempo è tiranno: entro 75 giorni bisognerà trovare il modo di tutelare lavoratori. Al termine dei quali la mobilità si trasformerà in licenziamento effettivo.

Gianmario Leone

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