L’attacco dalla Germania: “L’Italia tiene in vita l’Ilva di Taranto con aiuti di Stato”

 
acciaioBERLINO – L’industria siderurgica tedesca lotta contro le distorsioni della concorrenza sul mercato europeo: “Abbiamo presentato formalmente un reclamo presso la Commissione europea”, ha dichiarato il presidente dell’associazione professionale Stahl, Hans Juergen Kerkhoff, a margine della più grande esposizione mondiale dell’industria alla Fiera di Hannover. Secondo l’associazione di settore, infatti, il governo italiano starebbe sovvenzionando illecitamente l’acciaieria Ilva di Taranto in Puglia: Kerkhoff parla di circa 2 miliardi di euro. “Per questo abbiamo già scritto più volte alla Commissione”, ha dichiarato il rappresentante del settore. L’associazione, che si dice pronta a intentare un’azione legale, chiede non solo la fine delle sovvenzioni, ma anche il rimborso dei fondi finora stanziati.
“E’ evidente che l’azienda non ha fatto gli investimenti necessari ma adesso non può intervenire lo Stato”, ha affermato Kerkhoff, nonostante senza gli aiuti statali la sopravvivenza della più grande acciaieria europea verrebbe messa a rischio. L’Ilva di Taranto è in crisi ormai da diversi anni, soprattutto da quando la magistratura italiana nel luglio 2012 ha posto lo stabilimento sotto sequestro per gravi reati ambientali. Tuttavia, il governo italiano non ha intenzione di chiudere lo stabilimento pugliese e di mandare a casa 16mila lavoratori, una decisione che rappresenterebbe una catastrofe per la regione già povera di infrastrutture del paese. Il premier italiano Matteo Renzi si è mostrato battagliero di fronte a Bruxelles: “L’Europa non ci impedirà di salvare i bambini di Taranto”, ha dichiarato di recente. Se tutto questo non avverrà, avverte però Kerkhoff, i posti di lavoro salteranno da un’altra parte, perché l’Ilva è il più grande produttore di semilavorati siderurgici che vengono impiegati ad esempio nell’edilizia o nell’industria automobilistica, in cui l’azienda italiana compete con aziende tedesche come ThyssenKrupp, Salzgitter o Saarstahl.
Fonte: Agenzia Nova



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