Quest’ultima opera in un’area demaniale di 16.250 mq all’interno del Porto di Taranto sin dal 1976 in virtù di una concessione di 30 anni scaduta nel 2006 e rinnovata PROVVISORIAMENTE
La concessione comprende le seguenti aree:
– radice del 4° sporgente pari a 4.600 mq ;
– calata 4 pari a 11.400 mq;
Il Comitato ritiene che il COMITATO PORTUALE debba dare parere negativo alla richiesta di ulteriori 30 anni di concessione inoltrata nel 2005 dalla CEMENTIR per diverse motivazioni:
1- MOTIVAZIONI DI CARATTERE AMBIENTALE
• Le aree oggetto della concessione, cosi come altre aree portuali, sono prive di vasche di raccolta delle acque di prima pioggia con grave nocumento di tutto l’ambiente lavorativo a terra, per gli operatori nonché per l’ambiente marino.
2- MOTIVAZIONI DI CARATTERE ECONOMICO
• La calata 4 è risultata inutilizzata nel 2014 mentre nel 2013 ha avuto solo 3 approdi.
– nel 2014 circa nr.13 approdi relativi ad una sola nave;
Ci chiediamo come sia stato possibile aver concesso in passato 16.250 mq di aree portuali ad un solo concessionario che utilizza in maniera cosi scarsamente produttiva una porzione di porto che potrebbe essere in uso ANCHE DA ALTRI OPERATORI quando non impegnata da Cementir. Riteniamo che, nell’ambito della razionalizzazione delle banchine, ALTRI OPERATORI POSSANO UTILIZZARE QUEGLI SPAZI DOPO CHE CEMENTIR AVRA’ EFFETTUATO I LAVORI STRUTTURALI PREVISTI NONCHE’ QUELLI AMBIENTALI.
3- MOTIVAZIONI DI CARATTERE STRUTTURALE
• Ci risulta che l’Autorità portuale abbia commissionato una Perizia per valutare lo stato della Calata 4. Ebbene da questa perizia risulterebbe che l’intera banchina sarebbe DEGRADATA. Così come previsto dall’atto concessorio i costi dovrebbero essere a carico del concessionario Cementir. Questi lavori ci risulterebbero non essere stati mai effettuati.
4- MOTIVAZIONI DI CARATTERE POLITICO
• Riteniamo che un Presidente a fine mandato come il dott. Prete non possa assumersi la responsabilità di lasciare delle NUOVE IPOTECHE a lunga scadenza sul porto di Taranto. L’intera questione va rivalutata e discussa sulla base di quanto la cittadinanza auspica ovvero un porto commerciale e turistico;
• Ricordiamo inoltre che è in fase di elaborazione il Documento programmatico propedeutico al PIANO URBANISTICO GENERALE DI TARANTO che ridisegnerà la toponomastica e, quindi, gli indirizzi futuri della nostra città;
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