Taranto e Ilva, priorità europea – Peacelink scrive al presidente del Parlamento europeo

parlamento europeoPeacelink ha inviato oggi una lettera al Presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, al fine di chiedere un rinnovato impegno delle Istituzioni Europee nella questione che riguarda Taranto e l’Ilva.  “Abbiamo voluto portare al Presidente Schulz – spiega Antonia Battaglia – una anteprima del nostro lavoro nell’ambito della progettazione europea, e soprattutto chiedere il chiaro coinvolgimento del Parlamento Europeo, al Suo massimo livello, nella costruzione di un piano di azione per il rilancio di Taranto e per  la garanzia dei diritti dei cittadini”. Peacelink presenterà a breve a Bruxelles un piano europeo per il rilancio della città, che si basa su assi cardine della politica europea, quali la coesione sociale, la sfida della «governance» all’interno degli Stati Membri, l’energia rinnovabile, gli obiettivi di sviluppo per il Sud.
— Segue la traduzione della lettera a firma di Alessandro Marescotti, Luciano Manna e Antonia Battaglia  —
Egregio Presidente,
come Lei sa, la città di Taranto, che ospita le acciaierie ILVA, sta attraversando un momento particolarmente difficile dovuto ai pesantissimi problemi sanitari e ambientali coniugati alla insicurezza economica che interessa la produzione dell’ILVA, il reale stato di efficienza della fabbrica e la sua possibile vendita ad un gruppo siderurgico straniero.
L’incertezza regna sovrana, e solleva non solo questioni legate alla pesante situazione sanitaria, come evidenziato in numerosi studi ed approfondimenti, ultimo dei quali l’aggiornamento dello Studio « Sentieri », ma essa riguarda anche il futuro dello stabilimento dal punto di vista puramente economico.
Taranto è una città del Sud d’Italia che ha già avuto problemi collegati al default del Comune (la città è stata sotto amministrazione diretta dello Stato), nella quali le drammatiche condizioni sanitarie popolazione si sposano oggi con una profonda crisi economica e sociale. I cittadini di Taranto hanno diritto ad un futuro, ed è all’insegna di questo diritto primario che chiediamo ancora una volta il Suo supporto alle nostre proposte, per inaugurare un nuovo corso.
La situazione è molto difficile già da decenni, a causa della totale inefficacia delle azioni del Governo e a causa di accordi politici che hanno sacrificato la città a salvaguardia dei privilegi di pochi.
Vogliamo costruire una alternativa per una città la cui più grande industria è in fallimento e sembra impossibile da salvare a causa delle vetustà delle sue infrastrutture, una città la cui popolazione é stata severamente toccata dalla presenza di questa industria.
Alla luce della Risoluzione del Parlamento Europeo del 21 maggio 2013, sulle strategie regionali per le aree industriali dell’Unione Europea, Le chiediamo di estenderci il suo supporto nella promozione di un Piano di Azione per Taranto. Le chiediamo di aiutarci a promuovere un cambiamento strategico perriconvertire un’area industriale in fallimento in nuovi progetti che possano unire lo sviluppo di iniziative locali con l’innovazione e un nuovo corso economico.
Abbiamo immaginato le alternative, basate sulle nostre specificità, ma abbiamo bisogno del supporto istituzionale e questo sostegno non è finora arrivato dalle istituzioni nazionali, regionali o locali, e laddove esso è arrivato, ha mancato di proporre azioni concrete e piani realistici.
Le chiediamo di entrare in campo al nostro fianco, per promuovere un’azione per Taranto, in modo che la Commissione Europea possa lavorare per promuovere gli obiettivi della politica di coesione sociale, di riconversione industriale e di una vera rivoluzione economica.
Le chiediamo di promuovere una discussione sul futuro di Taranto, cominciando dal mettere la questione nell’agenda del Parlamento Europeo in una delle prossime sedute plenarieAbbiamo un piano per la riconversione, per nuovi investimenti, per un cambiamento radicale che possa trasformare la situazione disperata che viviamo in questo momento storico in una grande opportunità per le prospettive future. Un piano completo e comprensivo potrebbe essere messo a punto come obiettivo da promuovere per la prossima Commissione che sta per cominciare, un piano sostenuto dallo strumento dei fondi europei per le Regioni, attraverso i quali molti traguardi e finalità in gioco potrebbero esser realizzati allo stesso tempo: ambiente, salute, riconversione economica, coesione sociale, governance degli stati membri, diritti umani dei cittadini dell’Unione, energia.
Taranto è l’esempio perfetto della sfida che l’Europa sta affrontando in merito alla coesione sociale e alla partecipazione di tutte le regioni di ogni Stato Membro alla vita democratica dell’Unione.  Come altre città nel Sud di Italia, già oggetto di programmi per il rafforzamento dell’uguaglianza sociale promossi dalla scorsa Commissione ma mai portati avanti dalle autorità locali e nazionali, Taranto potrebbe diventare il laboratorio perfetto per la «terza rivoluzione economica», che avanza a grandi passi in quelle parti del mondo dove l’energia rinnovabile e i nuovi modelli economici danno il LA allo sviluppo.  La situazione è molto delicata e non ci sarà futuro per Taranto senza l’aiuto delle Istituzioni Europee.  Noi siamo pronti a cambiare, se Lei ci accompagnerà. 

 

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