Ugl su manifestazione di Confindustria: “Taranto venga riscattata”

Ilva-tarantoIn merito alla manifestazione di Confindustria Taranto svoltasi lo scorso 1 agosto, condotta poi davanti al Prefetto, manifestazione in certo senso ostacolata da un gruppo di cittadini manifestanti contro l’industria e in difesa della “salute”, l’Ugl Taranto (Unione Generale del Lavoro) tiene a fare alcune precisazioni. “Premettendo che la manifestazione in questione fosse alquanto condivisibile, poiché la nostra industria e il potere economico che ne deriva, si sta ormai collassando verso una situazione di sfacelo”, Ugl Taranto ribadisce ancora una volta che “il lavoro e la salute sono due diritti che non si possono contrapporre e devono essere obbligatoriamente tutelati entrambi alla stessa maniera, per cui vale la pena discuterne.

Dire no e fare ostruzionismo a ogni progetto industriale che porterebbe lavoro e guadagno per la nostra città, creando una situazione di “muro contro muro” non porta da nessuna parte. E’ bene che ci si segga a tavolino, che l’azienda renda dei documenti tecnico scientifici che illustrino l’intero processo delle attività, al fine di garantire lavoro tutelando la salute a 360 gradi. E’ giusto che il Governo intervenga con delle decisioni concrete, che facciano riaffiorare la situazione occupazionale a Taranto, oramai allo sfacelo; pensare di sanare gli stipendi dei dipendenti Ilva, non vuol dire compensare di conseguenza anche quelli dell’indotto, i corrispettivi alle aziende, i cosiddetti “prestiti ponte” devono essere resi, bisogna prendere provvedimenti seri e risolutivi”.

Per quanto riguarda poi il decommissioning delle navi, l’Ugl chiede che “Taranto venga riscattata: assumere la decisione di portare le navi da smantellare, smaltire o riparare a Piombino, favorendo la Lucchini è arduo è un po’ avventato, in quanto Taranto non solo ha tutte le capacità e competenze a livello professionale, ma dispone degli ex cantieri navali, i cantieri Tosi con un cantiere operativo attrezzato e preparato, come ad esempio i bacini a secco in cui la nave sosta durante i lavori, per non dimenticare la strumentazione per lo smantellamento e smaltimento. Basta parlare di Taranto come punto strategico per la Nazione, quando poi risulta essere solo serva e disponibile a farsi succhiare le risorse al servizio del Paese; Il Governo deve intervenire, attraverso azioni determinate e decisive, perché il Comune oramai non agisce non potendosi permettere più di sbagliare, i sindacati chiedono ma non ottengono, la Regione latita e le associazioni di categoria pensano a tutelare i loro interessi e diritti. Oramai viviamo in guerra tra poveri e la manifestazione di Confindustria ne è stato l’ennesimo esempio lampante; Taranto rischia un’implosione, ragion per cui necessitano azioni dall’alto e il Governo non può più permettersi di restare indifferente”.

 

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