Primo Maggio, quando il sindacato mente e offende – Polemiche per il tweet della Cisl nazionale

prmo maggio 2014TARANTO – Quando si perde il contatto con la realtà – nel caso dei sindacati tradizionali è una cosa che accade da anni – si finisce per affidarsi alla menzogna e all’offesa pur di continuare a difendere il proprio orticello. Il tweet pubbicato dalla Cisl nazionale, in pieno Primo Maggio, è di una gravità assoluta: ”Folla immensa di giovani a San Giovanni. Con tutto rispetto, il concerto di Taranto appare come una saga paesana”. Un messaggio inopportuno che ha immediatamente scatenato la reazione di tantissimi utenti indignati.

Roy Paci, direttore artistico con Michele Riondino dell’evento organizzato a Taranto dal comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti,  ha replicato parlando di un ”sindacato assente in quella città dove si compivano i peggiori ricatti e misfatti ai danni dei cittadini”. “E’ triste e patetico – ha scritto il musicista – leggere il malcelato disprezzo nei confronti del nostro 1 Maggio tarantino da parte di un sindacato nazionale.  Mi stupisco oltretutto, del livello culturale di chi ha scritto questo commento, scambiando la sagra per una saga: ma forse in fondo hanno capito che il nostro‪#1maggiotaranto e’ stato veramente epico e leggendario. Evviva la saga paesana”.

A lui si è aggiunta la voce di Paola Turci, anche lei presente sul palco ospitato nel Parco archeologico delle Mura greche: ”Dovreste avere Taranto nel cuore e invece ne fate una questione di numeri”. La Cisl ha cercato di rimediare con una toppa che appare peggiore del danno prodotto: ”Non si voleva denigrare il concerto di Taranto. Saga come racconto, a San Giovanni c’erano storie nazionali. La musica unisce non divide”.   In una intervista rilasciata a Repubblica Tv il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, ha commentato così il tweet della discordia:  “Non so chi abbia voluto dire una cosa del genere, ognuno é libero di fare quello che vuole. Credo che c’e’ stata una sorta di irritazione per una competizione che si e’ voluta costruire, stupida, tra il concerto di Taranto e quello storico”. Ed ha aggiunto: “Va bene che ci sia anche quel primo maggio. Il primo maggio e’ dappertutto, chiunque lo voglia celebrare va bene, l’unica cosa è che ho visto che si e’ voluto mettere in contrapposizione con quello storico”.

E’ il caso che Bonanni e i suoi compagni di sindacato si interroghino sul perché sia sorto a Taranto un Primo maggio alternativo a quello romano e sul perché di un successo che ha superato ogni più rosea aspettativa. Quando un sindacato rinnega il proprio ruolo e finisce per essere uno strumento del potere, incapace di tutelare sia il diritto al lavoro che quello alla salute di tanti operai sacrificati sull’altare del profitto, deve ammettere i propri limiti e le proprie responsabilità. E sopratutto deve evitare di mentire e deridere migliaia di persone (basta guardare la foto in alto per rendersene conto) che hanno scelto di essere altrove, in un luogo oltraggiato da veleni industriali e ricatti occupazionali, e non in piazza San Giovanni. Quest’anno, come nel 2013. Anzi di più.

Alessandra Congedo

Foto in alto di Francesco Settembre

cisl nazionale

 

 

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