Si parte da una premessa: c’è una certa industria che sta tornando di moda. “Ora non è più giudicata superata – dice lo storico – ma si torna a sottolineare la sua modernità, tralasciando però di specificare che non lo è nel suo complesso, come dimostra il caso stesso dell’Ilva”. Spiega Berta: «Dell’Ilva parlo perché, così com’è, non è il futuro. Spero che la si possa salvare, ma sarà possibile solo ridimensionandola radicalmente e passando a un altro tipo di produzione».
In passato, in un articolo pubblicato sul sito www.linchiesta.it, lo stesso Berta era stato molto diretto: «L’Ilva non esiste più: e la responsabilità del disastro ambientale è collettiva, di tutti quei soggetti, dalla politica ai sindacati e alla proprietà, che non hanno voluto prendere provvedimenti». E ora, «in una città che è stata resa dipendente a un’azienda, come si è deciso secondo una visione ormai antiquata dell’industria, il nodo finisce per restare nelle mani dei magistrati». (A. Cong)
Un medico francese è sospettato di aver avvelenato 30 pazienti, 12 dei quali sono morti.…
Una famiglia ha prenotato una casa vacanze su Booking.com. Purtroppo al loro arrivo non hanno…
Vietati i graffi nelle automobili, questa volta partono ufficialmente sanzioni da oltre 300 €. Ecco…
Grandissime e importantissime novità per gli italiani: potrete dire addio definitivamente ai controlli fiscali. A…
Quando ancora non esisteva il termine in psicologia criminale, una serial killer ha operato indisturbata…
Prendersi cura del proprio corpo passa anche dall’alimentazione: non devi saltare la colazione se vuoi…