Uova di Martina Franca, Fondo Antidiossina: “Valori nei limiti, ma controlli da incentivare”

uova - CopiaTARANTO – Nel riportare questo comunicato stampa del Fondo Antidiossina onlus, sentiamo il dovere di sottolineare quanto riportato in un passaggio: “i valori riscontrati dalle analisi commissionate si attestano al di sotto dei valori limite di legge e, pertanto, tali alimenti possono essere liberamente commercializzati e consumati”. Lo evidenziamo mettendoci nei panni di chi opera in questo comparto e potrebbe subire seri danni se informazioni così delicate non vengono maneggiate con cura dai media, troppo spesso abituati a lanciare messaggi ad effetto, mirati innanzitutto a generare clamore. Da augurarsi, sempre e comunque, la massima vigilanza da parte delle istituzioni, a tutela della salute dei consumatori. Di seguito la nota inviataci da Fabio Matacchiera.

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Il Fondo Antidiossina di Taranto Onlus ha acquistato numerose uova di galline ruspanti prelevate presso alcune masserie situate in prossimità di Martina Franca e le ha fatte analizzare dal centro specializzato e accreditato “R&C Lab s.r.l.” di Altavilla Vicentina per ricavarne dei dati prettamente conoscitivi, ma anche estremamente interessanti. 

    Ricordiamo che la stessa onlus, nel gennaio 2011, fu la prima a lanciare l’allarme “cozze alla diossina” del Mar Piccolo, che ha comportato tutta una serie di restrizioni  riguardanti l’allevamento e la commercializzazione di quei mitili in alcune aree del mare di Taranto. Desideriamo anche ricordare  che il Fondo Antidiossina, negli anni passati, ha provveduto a far analizzare il latte materno di alcune mamme di Taranto, riscontrando, in alcuni casi, anche la presenza rilevante di diossine e pcb (dioxin like), fino al valore impressionante di 39,90 pg/gr lipo (40 picogrammi/grammo su materia grassa). Il latte vaccino, quello di mucca per intenderci, che noi adulti beviamo e acquistiamo presso i negozi di alimentari, non può superare il limite di 6 pg/gr di diossine e pcb (dioxin like) su materia grassa, per non essere sottoposto a immediata distruzione perchè, superato quel valore, il latte viene considerato nocivo alla salute. Nel giugno 2010, la stessa associazione ha provveduto a far analizzare anche le lumache di terra (Helix aspersa), prelevate nelle campagne situate in prossimità del famigerato quartiere Tamburi di Taranto e dell’acciaieria Ilva. Nel grasso delle chiocciole di terra si rilevarono 27,65 pg/gr di diossine e pcb dioxine like. Per fare un paragone, basandoci sulla normativa europea vigente dal 2006, il limite previsto, per la presenza dei due inquinanti, sui bovini e ovini è di 4,5 pg/gr (limite di azione 1,75 pg/gr)  sul pollame di 4 picogrammi (limite di azione 1,75 pg/gr); sui suini 1,5 picogrammi (limite di azione 0,50 pg/gr). Nelle lumache non vi è limite poichè non è alimento di largo consumo, ma il valore di 27,65 pg/gr è davvero impressionante e deve fare meditare molto  (vi invitiamo a ricercare sul web “lumache alla diossina”).

    Ritornando adesso ai rapporti di prova delle uova martinesi e, volendo interpretare i risultati acquisiti dei campioni in oggetto, possiamo rilevare che le quantità dei pcb diossine simili e le stesse diossine e furani, ritrovate in detti campioni, rappresentano una criticità che merita ulteriori approfondimenti, pur ribadendo che le analisi del Fondo Antidiossina sono solo di tipo conoscitivo e che quelle ufficiali spettano agli organi sanitari preposti.

Si evince che:

a) nel campione della “masseria 1” viene riscontrato un valore di PCB Dioxine Like di ben 0,87 pg/gr su materia grassa (circa il 50% del valore “limite di azione” che è di 1,75 pg/gr, secondo le nuove normative) e un valore di PCDD E PCDF (Policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani) anch’esso di  0,87 pg/gr (circa il 50% del valore “limite di azione” che anche in questo caso è di 1,75 pg/gr);

 b) nel campione della “masseria 2” viene riscontrato un valore di PCB Dioxine Like di ben 0,83 pg/gr su materia grassa (circa il 50% del valore “limite di azione” che è di 1,75 pg/gr) e un valore di PCDD E PCDF (Policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani)  di 0,47pg/gr (circa il 27% del valore “limite di azione”);

 c) nel campione della “masseria 3” viene riscontrato un valore di PCB Dioxine Like di ben 0.84 pg/gr su materia grassa (circa il 50% del valore “limite di azione” di 1,75 pg/gr lipidi) e un valore di PCDD E PCDF (Policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani) di 0,22 pg/gr lipidi (circa il 12% del valore “limite di azione”).

    Nonostante i valori riscontrati dalle analisi commissionate dal Fondo Antidiossina si attestino al di sotto dei valori limite di legge e, pertanto, tali alimenti possono essere liberamente commercializzati e consumati, ci sentiamo in dovere di chiedere alle autorità sanitarie di incentivare i controlli su tali alimenti poichè dalla letteratura scientifica si evince che i valori accettabili di fondo, per questi inquinanti, si attestano normalmente nel range 0,2 – 0,5 pg/gr, quindi abbastanza inferiori a quelli riscontrati nei campioni in oggetto. In altre parole, le autorità cerchino di rilevare in tempi brevi le origini di queste sostanze e la loro provenienza  che, come si vede dai risultati analitici, si accumulano anche nelle uova e negli animali, raggiungendo livelli che non possono far fare sonni tranquilli agli allevatori e agli stessi consumatori.

    Nè si può escludere che in altre aree limitrofe del martinese,  distanti anche oltre i 20 km dal polo industriale jonico, questi congeneri si siano accumulati o si accumuleranno nel prossimo futuro nella sostanza organica animale in quantità maggiori, tali da raggiungere e superare i limiti di legge.  

Alleghiamo link su regolamento comunitario limiti di azione

http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:323:0037:0039:IT:PDF

Nota stampa di Fabio Matacchiera (presidente Fondo Antidiossina Taranto)

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