“Devo precisare di non avere disponibilità di tempo nell’immediato – scrive Assennato il 21 ottobre, in risposta alla richiesta inviata dalla Giannini – ciò anche in considerazione del fatto che nell’ultima intervista, cui ho prestato la massima disponibilità, non sono stati rispettati i tempi assicurati a causa del ritardo della troupe, nonostante fosse a voi noto il mio impegno per un convegno a Massafra nella stessa mattinata”. Assennato si dice disponibile a rispondere ai quesiti della giornalista per iscritto “anche per consentire la risposta a domande tecniche molto specifiche per le quali avrei comunque il diritto (e il dovere) di consultare il mio staff”.
Nell’inviare l’e-mail con le risposte, il direttore generale di Arpa Puglia scrive: “Penso che una risposta scritta sia più informativa rispetto ad un approccio immediato, magari più spettacolare, ma meno adatto per funzioni tecniche che richiedono la necessaria elaborazione”. Ma perché questo scambio di mail è finito nelle News del sito di Arpa Puglia? Forse si teme che lo staff di Report possa in qualche modo “infierire” sul professor Assennato accusandolo di essersi “negato” all’intervista? E perché anticipare pubblicamente anche le risposte scritte fornite alla giornalista di Report?
E’ bene precisare che l’ulteriore intervista era stata richiesta prima che venisse chiusa l’inchiesta “Ambiente Svenduto”, che vede il direttore generale di Arpa Puglia indagato per favoreggiamento perché avrebbe negato le pressioni ricevute dal presidente della Regione Nichi Vendola affinché ammorbidisse la posizione dell’Agenzia nei confronti delle emissioni inquinanti dell’Ilva. Commentando questa accusa Assennato ha dichiarato di non avere nessuna fiducia nella Procura di Taranto.
Alessandra Congedo
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