Odori molesti: Eni nega responsabilità, ma Assennato è sicuro: “La sorgente è la Raffineria”

TARANTO – Negare anche l’evidenza. L’Eni continua a dire che gli odori molesti avvertiti da giorni a Taranto non sono da attribuire alla Raffineria. In una nota, l’azienda precisa che “sono stati effettuati controlli interni al sito che non hanno evidenziato alcuna fonte di possibile inquinamento olfattivo. Tali controlli, svolti nei giorni precedenti, a raffineria ferma, hanno avuto esito analogo. Le attività di avviamento della raffineria, che non ha subito alcun guasto, stanno procedendo secondo le normali procedure operative”. Di tutt’altro avviso, invece, Arpa Puglia. Nelle sue ultime relazioni sulle sostanze odorigene (puntualmente riportate da TarantoOggi e InchiostroVerde) ha sempre tirato in ballo le responsabilità dell’Eni. Per Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, non ci sono dubbi. Ecco cosa ha dichiarato all’Ansa: “La sorgente dei cattivi odori che si avvertono in questi giorni a Taranto è senz’altro la raffineria Eni”. Ha poi precisato: “Non è un effetto dovuto al cosiddetto sversamento ma è un effetto legato alla ripresa della attività della raffineria dopo il black out. La ripresa dell’attività – ha aggiunto Assennato –  è sempre un momento critico, che fa segnare valori molto alti di inquinamento e in questo caso probabilmente e’ stato reso ancora più critico, forse, a causa delle avverse condizioni meteorologiche che c’erano in quel momento”. E mentre la diatriba anima le agenzie di stampa, i tarantini continuano a subire – impotenti – sia la puzza che ammorba l’aria, sia l’apatia delle istituzioni.

Alessandra Congedo

LA NOTA DI ARPA PUGLIA: https://www.inchiostroverde.it/news/eni-la-procura-indaga-con-lapporto-di-arpa-puglia.html

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