Peppino Impastato, una vita contro la mafia

Per chi conosce la sua storia. Per chi si è commosso vedendo il film “I Cento Passi”. Per chi non si dà pace per la sua tragica  fine. Per chi crede ancora nella forza delle idee e le difende con coraggio. Per chi non cede ai compromessi. Per chi è libero nel profondo dell’anima. Per chi ha bisogno (come il pane) di modelli a cui ispirarsi. Per chi non si accontenta di vivacchiare. Per chi combatte anche quando qualcuno ha deciso di farlo fuori. E anche da morto lotta ancora…

InchiostroVerde ricorda Peppino Impastato, giornalista, attivista e politico ucciso dalla mafia, pubblicando alcune immagini scattate da Luciano Manna (Peacelink). Proprio sul sito dell’associazione è possibile ascoltare le trasmissioni di Radio Aut, l’emittente radiofonica libera fondata da Impastato nel 1977:  http://www.livestream.com/peacelinkonair

Di seguito, riportiamo una nota stampa del Circolo Prc “Peppino Impastato di Taranto”

“Trentacinque anni fa, il 9 maggio 1978, Peppino Impastato veniva barbaramente ucciso dalla Mafia a Cinisi, il paese a cui aveva dedicato l’intera sua giovane vita. Aveva trent’anni Peppino quel giorno, ed era impegnato in una campagna elettorale. Candidato in Consiglio comunale nelle liste di Democrazia Proletaria. In Consiglio ci voleva entrare per controllare da vicino, e poter così smascherare ancora meglio, il sistema politico-mafioso che dominava la sua terra e stendeva la sua ombra cupa sull’intero paese. Quello del super-boss Gaetano Badalamenti. Era pericoloso Peppino e per questo lo hanno fatto fuori.

E quello che rendeva veramente pericoloso Peppino era  il suo modo di fare politica. Lontano anni luce da burocrazie e apparati, vivace, a contatto diretto con la gente, provocatorio. Nel 1976 fonda il circolo “Musica e cultura” (una sorta di centro sociale ante litteram), col quale riesce a coinvolgere i giovani del suo paese; poi viene RadioAut, mezzo di controinformazione da cui partono le sue invettive contro “Mafiopoli” e il “grande capo Tano seduto”.  E’ questa  straordinaria capacità di veicolare la verità attraverso l’ironia, l’irrisione e persino il gioco a spaventare tremendamente i suoi nemici.

Ed è questo l’esempio che noi vogliamo trarre da Peppino, in questo giorno dedicato al suo ricordo. Se si vuole per davvero cambiare le cose, affrontando con coraggio le terribili contraddizioni della nostra realtà, occorre praticare un nuovo modo di fare politica. Che punti a mobilitare la società per far irrompere nel Palazzo la voglia di cambiamento delle donne e degli uomini di questo paese. Con questi pensieri onoreremo la memoria di Peppino Impastato lasciando una rosa rossa presso la via che a lui è stata dedicata di recente anche a Taranto (in località Paolo VI)”.

“Peppino è vivo, e lotta insieme a noi

Le nostre idee non moriranno mai”

Circolo PRC “Peppino Impastato” Taranto

LE FOTO SCATTATE DA LUCIANO MANNA NELLA CASA DI IMPASTATO (A CINISI)

 

 

 

 

 

 

 


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