Referendum Ilva, Comitato 14 aprile: votate Sì per bocciare una “fabbrica-macelleria”

TARANTO – Ignorare le sirene che invitano all’astensione e spingere i tarantini a lanciare un segnale forte contro una fabbrica che produce sofferenze. «Dal referendum del 14 aprile deve emergere una sonora bocciatura dell’Ilva per ciò che oggi è e per ciò che non ha fatto a tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, è questo il messaggio lanciato ieri pomeriggio dal “Comitato 14 aprile – Sì al cambiamento” nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la Biblioteca comunale. In sala, oltre a diversi ambientalisti e alcuni consiglieri comunali, anche l’avvocato Nicola Russo, promotore del referendum consultivo insieme al comitato Taranto Futura.

Il rischio dell’astensionismo, complice il silenzio quasi totale che precede l’appuntamento, è dietro l’angolo. Con tutto ciò che esso comporta. Una scarsa partecipazione dei cittadini alla consultazione referendaria sulla chiusura parziale o totale dell’Ilva avrebbe solo un’interpretazione: a Taranto va tutto bene. Ed è proprio contro questo pericolo che si inquadra l’iniziativa del comitato che vede tra le sue fila anche il professor Salvatore Marzo, preside del liceo “Aristosseno”.

«Il cambiamento di questo città dovrà essere un processo sempre più condiviso – ha dichiarato il preside –  dobbiamo essere in grado di costruire progetti alternativi alla grande industria che siano credibili. Bisogna assolutamente votare. L’astensionismo si inserirebbe in un vissuto di ignavia che non possiamo permetterci. Il prossimo 14 aprile serve una partecipazione superiore al 50%. E’ questo il nostro obiettivo».

Dello stesso avviso Giacomo Raffaelli, coordinatore del movimento “Rinascere”: «Noi non siamo contro l’industria a prescindere – ha sottolineato – ma ci opponiamo ad una fabbrica-macelleria che distribuisce malattia e morte invece di produrre benessere». L’appello rivolto ai cittadini è chiaro: andate e votare in massa e mettete la croce sul Sì per entrambi i quesiti (chiusura della sola area a caldo e chiusura totale dello stabilimento).

Per il Comitato l’attuale proprietà Ilva “non è soggetto attendibile sui cui riporre ragionevoli aspettative di inversione di tendenza e di cambiamento, avendo sino ad oggi disatteso qualsiasi impegno e dimostrando così di essere interessata a gestire lo stabilimento solo alle attuali condizioni”.  Ovvio il riferimento anche alla mancata presentazione  (finora) di un piano industriale in grado di specificare in maniera esaustiva risorse da impegnare per lo stabilimento ionico e tempi certi di realizzazione delle attività da porre in essere.

Al fine di sensibilizzare la cittadinanza sul referendum, il Comitato 14 aprile darà vita ad una serie di iniziative. Si comincia mercoledì prossimo, alle 15.30, al Centro Velico Alto Ionio (in viale Virgilio), con un incontro che vedrà la partecipazione del geriatra Ettore Bergamini (Università di Pisa), che si soffermerà sui danni prodotti dall’inquinamento sull’organismo umano, con un’attenzione particolare alle patologie degenerative. A questo seguiranno altri appuntamenti che mirano a tenere alta l’attenzione. I tarantini non possono permettersi il lusso di perdere questa occasione storica per dire – finalmente – quale futuro vogliono per se stessi e per i loro figli.

Alessandra Congedo per InchiostroVerde – 26 marzo 2013

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