Ex area IP: si lavora con lentezza – La Marina ammette ritardi nel progetto di bonifica

Bonifiche Taranto Mar Piccolo

TARANTO – E’ un periodo in cui abbiamo poca “fortuna” con le nostre denunce. Come nel caso del progetto di ricerca in mare di idrocarburi avanzato dall’Eni, dove Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico affermano due tesi opposte e contrarie (caso che stiamo seguendo giornalmente e sul quale presto torneremo), anche sul progetto per la messa in sicurezza di emergenza dell’area ex IP presso la Marinansen, denominato “Progetto preliminare di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”, Regione Puglia e Marina Militare sostengono tesi divergenti.

Perché mentre l’ente regionale afferma di aver ricevuto sia a luglio che a gennaio un aggiornamento stringato, “le varie attività sono in corso”, la Marina sostiene di essere al lavoro da tempo e di aver ultimato alcune operazioni: ma soprattutto di aver sempre e comunque aggiornato gli enti inseriti nella Conferenza dei Servizi sullo stato delle cose. Dov’è dunque la verità? Ciò detto, un dato è certo: che i tempi previsti in origine non sono stati rispettati, come ammette la stessa Marina Militare. Ad esempio, per quanto concerne il “Piano di integrazione alla caratterizzazione ambientale”, al tavolo tecnico del 4 ottobre 2011 Marigenimil affermò che “si prevede di trasmettere i risultati della caratterizzazione integrativa entro maggio 2012”.

Oggi sappiamo invece che le attività, cantierizzate a maggio 2012, hanno subito un ritardo “a causa di perfezionamenti di natura amministrativa non dipendenti dalla volontà della Marina Militare” e sono state ultimate soltanto “a novembre 2012: si è in attesa della validazione dei risultati da parte dell’ARPA Puglia per poter trasmettere gli esiti ai soggetti della Conferenza dei Servizi”. Per quanto concerne invece la “messa in sicurezza di emergenza delle aree con presenza di rifiuti”, al tavolo tecnico del 4 ottobre 2011 Marigenimil sostenne che l’avvio della rimozione dei rifiuti sarebbe partita entro 60 giorni dalla data della riunione. La rimozione risultava parziale a settembre 2012.

Oggi sappiamo che i lavori, avviati nel marzo 2012 (ben oltre i 60 giorni del tavolo tecnico), sono stati sospesi perché “durante la rimozione dei rifiuti, è stata riscontrata la presenza in sito di smottamenti della scarpata che delimita la zona d’intervento”. Ma dopo questo inconveniente la Marina assicura che “l’attività di rimozione dei rifiuti e riprofilatura della scarpata procede regolarmente dopo aver bandito una nuova gara ed assegnato, a novembre 2012, il contratto per l’attività di completamento della MISE”. Il termine dei lavori è previsto per fine marzo: speriamo. Ma è soprattutto sulla terza ed ultima attività prevista, la “messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”, che si concentra la nostra attenzione. Durante l’articolato iter delle attività necessarie alla messa in sicurezza delle acque di falda, era stato ritenuto necessario attuare un sistema di mitigazione (pompaggio e trattamento acque in impianto depurazione esistente).

A settembre 2012 si riferisce che si è ancora in attesa di autorizzazione allo scarico da parte della provincia di Taranto. Oltre al sistema di mitigazione, per quanto riguardava la “messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”, nelle conferenze dei servizi del 22 febbraio e dell’8 marzo 2012, si condivise il “Progetto preliminare di messa in sicurezza di emergenza delle acque di falda”. I partecipanti alla riunione convennero sulla necessità di sottoporre il progetto definitivo all’esame degli enti competenti, con Marigenimil che assicurava: “si prevede che la consegna del progetto definitivo avverrà entro luglio 2012”. Per quanto riguarda la “Messa in sicurezza delle acque di falda-sistema di mitigazione del flusso”, la Marina afferma che “le attività di cantiere sono pronte per l’inizio dei lavori, in attesa del decreto di registrazione, da parte dell’Ufficio Centrale del Bilancio, del contratto che è stato sottoscritto a dicembre 2012”.

Per quanto concerne invece la “Messa in sicurezza delle acque di falda (progetto definitivo di MISE)”, apprendiamo che la progettazione definitiva, iniziata a marzo 2012, a termine dell’approvazione del progetto preliminare, ed articolata secondo quanto previsto dalla Conferenza dei Servizi, “è attualmente in corso, con la fase di pianificazione e successiva esecuzione delle indagini geologiche-geotecniche dell’area ex IP per acquisire dati per la progettazione della barriera fisica di contenimento delle acque di falda”: possibile che in un anno non si sia riusciti a portare a termine nemmeno la progettazione definitiva? Ciò detto, ringraziando comunque la Marina per aver risposto alla nostra sollecitazione, vorremmo fosse chiaro che la trasparenza dovrebbe essere garantita sempre e comunque nei confronti della cittadinanza, aggiornandola costantemente, e non soltanto quando la denuncia arriva da un organo di stampa.

G. Leone (TarantoOggi, 28.02.2013)

 

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