Ilva, sequestro non ancora eseguito

TARANTO – C’è un equivoco di fondo che va chiarito una volta per tutte: nessun carabiniere è entrato in Ilva per mettere i sigilli e bloccare l’attività dell’area a caldo. Quanti in queste ore soffiano sul fuoco parlando di chiusura e blocco degli impianti alimentando la tensione tra gli stessi lavoratori dovrebbero usare la stessa cautela con cui ha parlato oggi il procuratore della Repubblica Franco Sebastio.

Ritorniamo, infatti, alla conferenza stampa di questa mattina. Sebastio ha detto che  il sequestro preventivo è stato solo notificato e non ancora eseguito, a differenza degli arresti domiciliari.

«Siamo stati così attenti – ha spiegato il procuratore della Repubblica – da consigliare al comandante dei Carabinieri, quando si doveva procedere alla notifica di questi provvedimenti, di non far entrare nello stabilimento nessun carabiniere, considerato proprio lo stato di tensione. Abbiamo cercato di fare il possibile per stemperare il clima. Anche per le misure cautelari (arresti domiciliari) non si sono fatti blitz, non c’è stata alcuna spettacolarizzazione».

In base a quanto riferito da Sebastio, quindi, non c’è stato alcun blocco delle attività determinato dalla Magistratura. Sono altri soggetti, è logico pensare, che hanno l’interesse ad avvelenare ulteriormente il clima mettendo in giro voci di chiusura nel tentativo di condizionare il Tribunale del Riesame che dovrà esprimersi il prossimo 3 agosto proprio sui provvedimenti notificati ieri. E in queste ore se ne stanno rendendo conto anche molti operai che contestano l’atteggiamento dell’azienda e dei sindacati. Link: http://www.youtube.com/watch?v=mMZpxFYlAHU&feature=player_embedded

Alessandra Congedo

Nella foto un’immagine estratta da un video girato dai Carabinieri del Noe

 

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