Ilva, due riunioni: una Roma, l’altra a Bari

ROMA – E’ fissata per questa mattina (13 luglio), alle 9.30, una riunione tra i tecnici del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico e della Coesione territoriale che ha per oggetto le questioni legate all’Ilva di Taranto, con particolare riferimento alla recente iniziativa della Magistratura a carico dell’impresa per i reati di inquinamento ambientale.

In una nota stampa, il ministro Corrado Clini spiega che la riunione  servirà a preparare il vertice del 19 luglio  (a cui prenderanno parte  anche i ministri interessati, oltre al presidente della Puglia Nichi Vendola e al sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno) per esaminare “lo stato delle iniziative in corso in relazione all’autorizzazione integrata  ambientale degli impianti ed alla bonifica del sito industriale”.

“Nessuno vuole che l’Ilva chiuda ma nessuno può accettare che continui ad inquinare”, si legge in un lancio dell’agenzia Reuters che riporta le parole di una fonte  ministeriale,  secondo cui è improbabile che venga revocata l’autorizzazione concessa nel 2011 all’impianto siderurgico, ma ci sarà “un accordo politico su quello che l’Ilva può e deve fare per ridurre le emissioni inquinanti”.

BARI – Altra città ed altra riunione ma rimane sempre l’Ilva al centro del confronto. Oggi pomeriggio, alle ore 15.00, nella sede della presidenza (Lungomare Nazario Sauro, Bari), il presidente  della Regione Nichi Vendola incontrerà i sindacati confederali di CGIL, CISL e UIL e i sindacati di categoria FIOM, UILM e FIM, sulle questioni legate allo stabilimento ionico.

 

1 Comment on "Ilva, due riunioni: una Roma, l’altra a Bari"

  1. Vanni Ninni | 12 Luglio 2012 pada 12:30 |

    Nessuno vuole che l’Ilva chiuda ??!?….
    Io Voglio che l’Ilva Chiuda se non rispetta i dettami della 334 del 99 che tutela i cittadini dal rischio di strage…
    Quindi la parola “nessuno” se la possono scordare…
    Io non volevo che chiudesse la tradizione “millenaria ” della miticoltura a Taranto;
    Io non volevo che migliaia di ragazzi fossero costretti ad andare in esilio negli ultimi trent’anni a causa della monocultura industriale;
    Io volevo che migliaia di aziende fra commercianti e agricoltori ed allevatori fossero costretti a chiudere pur vivendo in una delle citta’ piu’ belle del mondo che tutti dovrebbero tutelare come bene dell’umanita’…
    Facessero attenzione “questi personaggi” (che non sono neanche stati eletti dal popolo) ad utilizzare il verbo “VOLERE” quando parlano dei Tarantini….

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