“Tavolo istituzionale, finanziamenti aggiuntivi”. Dalla Regione fiumi di parole sulla questione Ilva

Mai visto tanto fermento istituzionale per le vicende legate all’inquinamento Ilva. Mai vista la bacheca della Regione così piena di comunicati riguardanti l’emergenza tarantina. E così, nello scorrere l’elenco, ci imbattiamo in un’affermazione di Nichi Vendola carica della solita enfasi: “Il destino di Taranto non è soltanto nelle mani dei tarantini o dei pugliesi, è nelle mani di un’intera classe dirigente che si fa carico dei problemi, delle ansie e delle attese di quella comunità”. E’ questo, infatti, il commento del presidente della Regione Puglia a margine dell’incontro con i parlamentari pugliesi tenuto questa mattina a Bari presso la sede del Consiglio Regionale. Incontro a cui hanno partecipato il presidente della Provincia di Taranto, il rappresentante del Comune di Taranto, il presidente del Consiglio Regionale, i presidenti dei gruppi consiliari, i consiglieri regionali della provincia di Taranto, gli assessori regionali all’Ambiente e alla Salute e il presidente dell’Arpa.

“Si è trattato – ha spiegato Vendola – di una riunione molto importante perché la Regione, la Provincia e il Comune di Taranto insieme a diversi Ministri hanno aperto il “dossier Taranto” che si propone come una grande questione nazionale”. Secondo Vendola “il ciclo della bonifica ha bisogno di una provvista finanziaria gigantesca ed è un ciclo le cui proporzioni rappresentano una grande opportunità, oltre che un grande problema di rilievo nazionale. La logica che abbiamo grandemente condiviso con le forze politiche – ha continuato Vendola – è quella dell’equilibrio, necessario per affrontare questa problematica, tra la vita di una grande azienda e il polo siderurgico più grande d’Europa e il diritto alla vita e alla salute della comunità tarantina, a cominciare dai residenti che vivono nei quartieri a ridosso dei parchi minerari e del grande insediamento industriale”.

“Abbiamo deciso – ha ribadito Vendola – di far lavorare la delegazione parlamentare, non soltanto come punto di raccordo tra il Governo centrale e le altre istituzioni (Regione, Provincia e Comune), ma anche su un profilo di tipo normativo legato agli interventi straordinari che occorre fare per la città di Taranto. Una legge speciale per Taranto? Forse potrebbe essere questa la risposta, ma sarà il lavoro condiviso dei parlamentari a sciogliere questo nodo. Per il momento noi chiediamo insieme di istituire il Tavolo per Taranto presso la Presidenza del Consiglio. I nostri parlamentari hanno già inoltrato questa richiesta e aspettiamo di essere convocati. Penso che se metteremo da parte le armi della polemica politica – ha concluso Vendola – in un passaggio difficile come quello legato a una campagna elettorale, e faremo prevalere non soltanto da parte di tutte le comunità politiche, ma anche di tutti i livelli istituzionali, spirito di responsabilità e un sentimento d’amore per questa città, potremo costruire un percorso proficuo”. Tra i parlamentari presenti, Raffaele Fitto, Nicola Latorre, Ludovico Vico, Francesco Paolo Sisto, Dario Ginefra, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Antonio Distaso, Lino Nessa.

A fine incontro ha voluto dire la sua anche l’assessore regionale alla salute Ettore Attolini: “Nell’area tarantina non possono valere i vincoli alla spesa e all’assunzione del personale imposti dal Patto di Stabilità o dai Piani di Rientro sanitari, laddove è viceversa opportuno stabilire dei finanziamenti aggiuntivi finalizzati a esercitare i necessari controlli e ad assicurare una rete di assistenza – dalla prevenzione in poi – all’altezza delle specifiche criticità del profilo sanitario ed ambientale. Le problematiche di Taranto e dei cittadini tarantini richiedono, in definitiva, l’impegno da parte di tutta la politica. I cittadini di Taranto hanno il diritto di ricevere tutta l’attenzione possibile da parte delle istituzioni e della politica nazionale, a parziale risarcimento delle profonde ferite ambientali che hanno determinato ricadute sulla loro salute”.

Non è rimasto in silenzio nemmeno l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, che ha annunciato un nuovo incontro del tavolo tecnico sul benzoapirene per il prossimo 28 marzo, al quale sono stati convocati anche i privati. “Parallelamente allo sforzo che il comune di Taranto farà per la riduzione da fonti civili legate al traffico – ha dichiarato  – chiederemo a Eni, Cementir e Ilva di proporci misure di autocontenimento per ottenere, a livello globale nell’area, la riduzione, almeno in fase iniziale, del 10% delle emissioni totali dell’area. Lo spirito di collaborazione che gli enti hanno posto in questo tavolo di confronto, siamo certi, sarà condiviso anche dai soggetti privati – ha aggiunto Nicastro – che come già accaduto per le istituzioni, faranno proprie le esigenze di salute e sicurezza dei cittadini, adottando strumenti e misure di contenimento del benzoapirene”.

Nicastro ha affermato, inoltre, che “le novità intervenute con le perizie prodotte nel procedimento giudiziario che tenta di individuare responsabilità personali o aziendali del gruppo imprenditoriale, vanno certamente tenute in debito conto, ma non si può discutere della vicenda come se si fosse all’anno zero” Ed ha aggiunto: “Gli interventi normativi, le prescrizioni chieste dalla Regione all’interno dell’Aia Ministeriale, la possibilità di riapertura delle valutazioni alla base dell’autorizzazione in presenza di nuovi elementi tecnici, sono solo alcuni dei passaggi che hanno permesso la riduzione dei dati emissivi. Le perizie, tuttavia, aprono in questo momento una fase storica in cui la politica ha l’occasione di ragionare in termini futuri. Ma, è importante, deve farlo sulla base delle evidenze scientifiche e tenendo ben presente il quadro di riferimento generale”.

Che dire? Veri e propri fiumi di parole. Il frenetico tentativo di recuperare il terreno perduto agli occhi della comunità ionica. Un nuovo polverone che rischia di risultare irritante quanto le polveri sottili che quotidianamente si abbattono sulla città. Parole che non sarebbero state necessarie se nei decenni scorsi e nel recente passato avessero parlato i fatti.

Alessandra Congedo

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