Emergenza cozze, lettera di diffida al Comune. Mitilicoltori sul piede di guerra

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TARANTO – Tra i mitilicoltori del primo seno di Mar Piccolo cresce la preoccupazione per la sorte del novellame. I tempi  per il trasferimento nelle nuove aree di Mar Grande si stanno ulteriormente allungando. Ciò ha spinto la cooperativa ittica Cielo Azzurro di Luciano Carriero a rivolgersi ai legali.

Ieri mattina, l’avvocato Mimmo Lardiello ha fatto partire una lettera di diffida che ha come destinatari il dirigente del settore Attività Economiche del Comune e il presidente del Centro Ittico Tarantino. Lo stesso atto è stato inviato per conoscenza al sindaco Stefàno.

«Chiediamo, entro cinque giorni, il rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie per il trasferimento – ha spiegato Nardiello al Corriere – in caso di inadempimento di questo obbligo ci muoveremo per chiedere i danni. A rischio è la produzione del 2012 che potrebbe andare distrutta come quella dell’anno scorso».

E’ dal 19 gennaio, data in cui la Giunta comunale ha deliberato l’assegnazione delle nuove aree, nella zona prospiciente il lungomare, che i mitilicoltori attendono il via libera per il trasloco. A distanza di un mese, però, non ci sono stati sviluppi evidenti.

«Io ho tutte le carte in regola – ribadisce Luciano Carriero – eppure non posso ancora spostare il novellame che ora rischia di essere nuovamente contaminato dal Pcb. Da marzo le temperature cominceranno a salire e ciò potrebbe comportare un nuovo innalzamento dei valori che finora sono risultati nei limiti di legge».

Carriero non nasconde il suo più grande timore: “Se non si trasferisce il seme non può partire neanche la classificazione delle acque in Mar Grande per la mitilicoltura. Servono almeno sei mesi. Di questo passo non potremo vendere le cozze neanche per la prossima estate».

I tempi si sarebbero allungati per ulteriori richieste avanzate dalla Marina Militare dopo la riunione del tavolo tecnico tenutasi a metà gennaio. Quando i maggiori ostacoli sembravano superati con la definizione di un’area di 480mila metri quadrati e l’approvazione della Delibera da parte della Giunta, è emersa la necessità di chiedere dei pareri (non vincolanti) anche ai frontisti (circoli navali e porticcioli).

Inoltre, è stato chiesto un progetto sulle nuove aree completo di relazione tecnica sul moto ondoso. «I nostri tecnici sono a lavoro per produrre anche questo ulteriore documento  che nei prossimi giorni sarà fornito alla Marina Militare e alla Capitaneria di Porto», ha fatto sapere Massimo Giusto, presidente del Centro Ittico Tarantino. Si spera che questo sia l’ultimo scoglio di una storia estremamente tormentata.

Alessandra Congedo (Corriere del Giorno)

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