Patrizio Mazza (Idv): «Il progetto ideale per Taranto»

Taranto presenta problemi di lavoro e prospettive occupazionali ai minimi livelli storici, scarsa progettualità culturale, infrastrutture sanitarie e aspettative di risposta molto lontane dagli standard europei, possiede un alto livello di problematiche sociali e conflittualità, elevato tasso di inquinamento ambientale con incidenza di malattie verosimilmente correlabili, un livello infrastrutturale e di viabilità equiparabile ai più bassi profili nazionali.


L’insieme fa si che la città sia considerata un luogo da cui “scappare”, soprattutto per i giovani, che vogliano progettare un  futuro, e ciò perché le maggiori possibilità di sbocco lavorativo sono nell’ambito del polo industriale senza che vengano valutati ulteriori e numerosi ambiti di vera vocazione legati al mare, alla terra e alla nostra bellissima cultura e  ricchezza storica.


Trovo che le responsabilità di tale situazione  vanno ricercate in una serie di fattori che fanno da pendant alle stesse situazioni negative. L’abbandono della tradizione del territorio ha causato la perdita d’identità e l’insediamento dirompente di un polo industriale ha senz’altro contribuito in maniera maggiore alla perdita di rapporto prospettico fra cittadini e città. Non vi è stata una progettualità nel corso del tempo volta a sfruttare con riverbero positivo sul territorio quanto derivava dall’espansione e accrescimento del potere economico.


Nel tempo la città e i cittadini si sono  trovati spiazzati e non c’è stata la spinta o l’aiuto politico a riprendere in mano le sorti della città. Tutto si è concentrato nella sola economia industriale che oggi rappresenta anche il “potere” a tutti i livelli e se non si apre un varco teso ad alternative economiche lavorative non credo non si potrà mai parlare di possibilità di democrazia, o pluralismo di economie a Taranto.

I cittadini restano disorientati e assistiamo con le amministrative alle porte ad una sfilza di liste e candidati a sindaco senza che qualcuno voglia infrangere lo strapotere che ormai soggioga tutto e tutti.


E’ necessario  rompere le catene dell’immobilismo, che affliggono  anche le menti pensanti, che forse si sentono isolate, sebbene abbiano in animo di cambiare le cose. E’ una questione oltre che di democrazia, di etica di pensiero che deve scuotere un orgoglio positivo, la dignità della persona, sentimenti che sono convinto sono insiti in ognuno di noi.


Auspico che ciò si dichiari nel contesto di un progetto focalizzato  su quattro  aspetti della vita di Taranto: “Il primo è  quello ambientale ma con l’ unica considerazione possibile: che non esiste la eco compatibilità ambientale soprattutto quando si hanno dimensioni industriali così “mostruose” come quelle delle nostre industrie a ridosso della città. Il secondo è quello delle alternative economiche secondo un concetto liberal-democratico e di forte sburocratizzazione; perché quanto più eterogenee sono le prospettive economico-lavorative molta più  democrazia si manifesta.


Il terzo punto riguarda la valorizzazione della cultura  con approccio liberal-democratico di  apertura e sostegno a tutte le iniziative spontanee dei cittadini, e giovani, evitando freni mossi da sola critica dissacratoria, invidia o gelosie. Il quarto aspetto deve incentrarsi  sulle problematiche sociali, di anziani, fasce deboli e bambini, perché  su ciò si basa la vera democrazia, capace di affrontare disagi e disuguaglianze sociali imperniando sul loro superamento buona parte delle azioni”.


Dr. Patrizio Mazza – Consigliere Regionale della Puglia per l’Italia dei Valori

 

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