Cozze, si aggrava la situazione nel primo seno di Mar Piccolo. Il Pcb arriva a 18 picogrammi

TARANTO – I valori relativi alla somma Pcb-diossine sono aumentati, in alcuni casi addirittura raddoppiati. Gli ultimi dati giunti dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo rappresentano una vera e propria mazzata per i mitilicoltori del primo seno di Mar Piccolo e per una parte importante dell’economia tarantina.

In presenza di un limite di legge di 8 picogrammi al grammo, gli ultimi risultati riservano picchi di  18 pg. Insomma, peggio di così era difficile andare. Ecco spiegata, dunque, l’urgente convocazione del Tavolo Tecnico Regionale ieri a Bari, che stavolta ha visto la partecipazione anche dei  rappresentanti di Comune e Provincia. Sul tavolo dati che spingono a prendere decisioni pesanti: confermare l’ordinanza di divieto, spostare gli allevatori in Mar Grande, distruggere e smaltire tutti i mitili contaminati. Resta la speranza di poter salvare almeno il novellame per poterlo collocare altrove.

Sullo sfondo rimangono quesiti ancora in attesa di risposta: chi ha inquinato il primo seno del Mar Piccolo? Chi ha sversato apirolio? Fino a quando lo ha fatto? E soprattutto: lo fa ancora? Fin quando gli organi di controllo non verranno a capo di questo problema sarà inutile pensare a qualsiasi ipotesi bonifica. Che senso avrebbe se non si riesce a bloccare la fonte inquinante?

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